Informazioni sull'Isola
Geografia
La nascita dell'Isola
La nascita del Giglio è il risultato di un lentissimo innalzamento del fondale marino. Sono state formulate varie ipotesi, ma quella più attendibile sulla ormazione del complesso è la seguente: a) sul fondale erano presenti ammassi di rocce sedimentarie che fecero fondere masse di granito generando pressioni sulle rocce sottostanti; b) il granito fuso, più leggero delle rocce soprastanti, tese a risalire in superficie spingendo in alto lo strato di sedimento che ricopriva il magma granitico e lo sollevò fino a farlo emergere dal mare; e) si venne così a creare un ampio tratto di terre emerse che univano il Giglio all'Argentario, allora ancora inesistenti come entità separate. Questo processo è riconducibile a circa 5 milioni di anni fa; d) le azioni erosive degli agenti atmosferici, misero a nudo il granito liberando lo dalle rocce sedimentarie di copertura, ed il Giglio assunse la sua forma attuale; e) le rocce che costituivano il "ponte" tra i futuri Giglio e Argentario,furono completamente erose non presentando granito sottostante, tenace e resistente all'erosione. |
Toponomastica
Le foto della costa inserite in questa pagina con le zone dei punti segnalati è accompagnata dalla cartina con i nomi che consigliamo di stampare, passando con il mouse sulla cartina viene evidenziata la cartina con tutti i nomi dati alle cale e agli scogli, cliccatela per ingrandirla e per stamparla. |
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CALA DEL SARACINO: vi erano approdati i Saraceni. IL MIGLIACCIO: stampata su un liscione, vicino all'albergo Saraceno, ha la forma di un tipico dolce gigliese. LE MARINE: era un luogo dove le donne facevano il bagno. LE CORNE: su uno scoglio sembra scolpita una mano atteggiata a coma. IL CANE: è uno scoglio che assomiglia al muso di un cane. |
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CALA DELLO SMERALDO: lì l'acqua ha il colore dello smeraldo. CALA DELLE CANNELLE: lì vicino c'è una valle e la presenza d'acqua fa crescere un canneto. IL CANNONE: viene fuori dalla costa uno spuntone di roccia simile al fuso del cannone, rivolto verso il mare. PUNTA CAPO MARINO: scogli che sporgono. IL BACCELLO: c'è uno scoglio a forma del seme del baccello. CALA DELLE CALDANE: è una cala riparata, dove fa molto caldo. I PUNTONI: c'erano massi di granito appuntiti ricavati dalle cave. ACQUA DEL PRETE: vi è una sorgente di acqua dolce a pochi metri dal mare detta del prete, che era il padrone dei terreni lì attorno. PUNTA TORRICELLA: in antichità c'era una piccola torre. CALA DEGLI ALBERI: alle spalle della cala, crescono tanti alberi. IL TAMBURO: è un grosso scoglio che esce dal mare a forma di tamburo. LO STIVALE: c'è uno scoglio a forma di stivale. L'ORECCHINO: c'è uno scoglio che assomiglia al lobo di un orecchio. LO SPECCHIO: un piccolo foro di una decina di centimetri su uno scoglio sul mare permette di vedere l'acqua dall'altra parte, quasi fosse riflessa. ZAMPA DI GATTO: c'è uno scoglio che assomiglia ad una zampa di gatto. PUNTA CORBAIA: c'è uno scoglio a forma di corba (cesta). CALA DELLA ROVINA: scoglio scosceso. TAVOLA DEL MAGGIORE: un grande masso squadrato Staccatosi dalla montagna assomiglia ad un tavolo. Del Maggiore perché padrone dei terreni lì attorno. IL FORONE: ìl forone corrisponde al delfino, lì andavano i delfìni a mangiare i pesci catturati dalle reti dei pescatori. CALA TAMBURATO: ci sono scogli a forma di tamburo. CALA SARACINESCA: c'è uno scoglio simile ad una saracinesca. PUNTA CAPEL ROSSO: ci sono scogli ramati che sembrano attraversati da venature simili a capelli rossi. SCHIZZATOIO: vicino al mare c'è uno scoglio con un grosso foro, così che quando vi si infrange il mare questo schizza fuori formando tanti spruzzi. SALTO DI GIANNI: da uno scoglio alto si tuffò un certo Gianni. CALA DELLE TRÉ FONTI: perché vi sono Sorgenti di acqua dolce. CALA DELL'ALTURA: roccia alta e scoscesa. PUNTA DEL SERRONE: territorio molto assolato e caldo come una grande serra. IL SEGATO: perché una "cote" di granito sembra tagliata da una sega. L'ARCHETTO: con l'erosione del mare e del vento hanno formato un arco naturale nella roccia. CALA DI PIETRABONA: c'era uno scoglio grande e piano adatto all'attracco delle barche che dovevano caricare l'uva raccolta nelle vigne li vicino. CALA IL CATINELLO: fra gli scogli c'è una conca che sembra un piccolo catino. I FAMILIARI / PALMAIO: lì c'è una grande palma. CALA DEL CORVO: vi nidificavano dei corvi. RIPA DELLA PENNA: vi si trovavano le penne dei corvi che nidificavano li vicino. LO SROVINATO: la costa si presenta molto rovinata, presentando massi e frane sparse. PUNTA DELL'ERESIA: vi è la convergenza di correnti contrarie e perciò c'è sempre mare agitato ("eresia" sta per aresia: roccia scoscesa). CALA LA SPIGOLA: è riferita al piccolo tappo fatto a tronco di cono che serviva per assaggiare il vino. SCOGLIO LA CAPPA: è un isolotto a forma di cappa. CALA DELL'ALLUME: nelle vicinanze vi era un particolare minerale: l'allume di rocca. CALA DEL SALTO DEL CANE: è una caletta molto stretta, tanto che un cane poteva saltare da una parte all'altra. PIETRALTA: è una roccia alta e scoscesa. SALINE / SALINELLE: nelle fosse degli scogli si depositava l'acqua che, evaporando, lasciava il sale. PUNTA, SCOGLIO, SPIAGGIA DI MEZZOFRANCO: sono situati nel territorio del Franco. PUNTA GESSO: è una scogliera chiara come il gesso. LA LETTERA: è uno scoglio piatto vicino al mare simile al foglio di una lettera. POZZARELLO: lì vicino c'era un pozzo di acqua dolce. LA DONZELLA: è uno scoglio che assomiglia ad una giovane donna. PERTUSO: è una cala stretta, angusta (pertugio). ISOLELLA: è una scogliera staccata dalla costa. SCALETTINO: scogli degradanti che permettono di scendere in mare come su una scaletta. PIGNOCCHI: gli scogli assomigliano a piccole pigne. CALA DI SPARAVIERI: i Turchi durante un'incursione, spararono su quelle rocce. IL CHIAPPONE: è un canalone vicino al mare in mezzo al quale si erge uno sperone di roccia dove i pescatori legavano la sciabbica invece di gettare la mazzera con il pedagno. CALA DI BONGIOVANNI: il terreno alle spalle della cala era di un certo Giovanni. PUNTA DELLE SECCHE: lì vicino ci sono le secche. CALETTA DEI SAPONI: tré grossi blocchi di granito staccatisi dalla mon tagna assomigliano a tré pezzi di sapone. PUNTA FENAIO: in passato i contadini vi ammucchiavano e conservavano il fieno. IL RICCIARDO: il fondale era ricco di ricciarde. CALA SACCO DI TINTA: vi sono sulla costa delle buche naturali dove i pescatori tinteggiavano le reti, utilizzando la corteccia dei pini che vi sono nelle vicinanze. SCOGLIO TRENICAIOLO: è uno scoglio che si muove quando il mare è mosso. PUNTA DEL MORTO E CALA DEL MORTO: poiché vi fu trovato morto un contadino gigliese. LA ROTA: sulla costa tra la macchia vi si scorge un sasso a forma di ruota. CALA CARBUGINA: con la legna che raccoglievano facevano il carbone. BANCA PIANA: vi è una cote a forma di panca. TESTA DI DANTE: è uno scoglietto che esce dal mare e che presenta, visto dalla parte a nord, il profilo di Dante. PUNTA DELLA CROCE: un grande scoglio sul mare presenta una spaccatura a forma di croce. , LA MELA: un grosso scoglio vicino al mare presenta la figura di una mela. IL COLOMBO: vi nidificavano i colombacci. CALA DELLA CAMPANA: c'è uno scoglio simile ad una campana rovesciata. PUNTA SUBBIELLI: lì vicino si escavava il granito con le subbie (scalpelli). LA CALETTA: è una piccola cala. PUNTA CAPEZZOLO: era così chiamata per uno scoglio che assomigliava ad un capezzolo. Recentemente lo scoglio si è staccato dalla parete rocciosa come è visibile dalla seconda immagine. CALA ARENELLA: la rena della spiaggia era sottile. IL PICCIONE: vi erano nidi di piccioni. CALA CUPA: è una cala stretta e profonda. GLI SCOGLIONI: grandi blocchi di granito isolati sul mare. SCOGLIO DELLA NAVE: è uno scoglio in mare, sulla punta del Lazzaretto, simile alla prua di una nave. CALA DI MEZZO: è situata fra la Cala del Lazzaretto e Cala Cupa. LA GABBIANARA: su quello scoglio si fermano numerosi gabbiani. CALA DEL LAZZARETTO: c'era un Lazzaretto dove tenevano in quaran tena i malati di peste. CALA DELLA FICAIACCIA: c'era una grossa ficaia selvatica. LA SPIAGGETTA: creata artificialmente dai gigliesi e frequentata per la comodità e bellezza. |
Minerali
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Cave
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