rapporto poverta toscanascritto da greenreprt.it  

Spinelli: «Un numero sempre maggiore di famiglie risulterà escluso da ogni sostegno»

Il settimo rapportoPovertà e inclusione sociale in Toscana è stato presentato oggi in Palazzo Strozzi Sacrati, mostrando un quadro territoriale segnato da forti difficoltà.

Incrociando molteplici dati e competenze – provenienti da strutture regionali, Anci, Irpet, Caritas e Università di Siena, con contributi degli Atenei di Pisa, Firenze e Torino oltre che di Oxfam e FioPsd –, il rapporto documenta che i toscani in povertà assoluta sono in leggero calo tra 2022 e 2021 (5,5% della popolazione vs 6%), grazie alla crescita di Pil e occupazione.

Al contempo però la crescita dell’inflazione ha determinato però  la graduale riduzione dei consumi sia di beni essenziali (come acqua, gas e luce), sia per svago e tempo libero: secondo un’indagine Irpet  condotta nel 2023 il 37% del campione ha rinunciato completamente a gite e viaggi, il 33% alle spese per ristorazione e tempo libero, il 35% all’acquisto di mobili, articoli e servizi per la casa. Il 53%, infine, dichiara una contrazione dei consumi di luce e gas.

Soprattutto, il 10,9% delle famiglie toscane risulta in una situazione definita tecnicamente di ‘deprivazione cumulata’ (significa che hanno simultaneamente condizioni svantaggiate nelle quattro dimensioni del benessere), mentre il 14,3% è a rischio povertà o esclusione sociale.

«Una quota sempre più numerosa della popolazione toscana è a rischio povertà, ma il Governo continua a privare un numero sempre più consistente di cittadini in difficoltà di strumenti basilari per la sussistenza», spiega l’assessora regionale alle Politiche sociali, Serena Spinelli.

Fino al 2023 infatti la principale misura di contrasto alla povertà è stata il Reddito di cittadinanza, che in Toscana veniva percepito da 35.324 persone, prima di essere cancellato dal Governo Meloni; secondo le stime del rapporto, i beneficiari delle nuove misure introdotte – Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro – diventeranno la metà.

«Ricordo che in ogni Stato europeo – continua l’assessora – chiunque versi in condizioni d’indigenza è titolato a ricevere, fino a quando il bisogno persiste, un contributo monetario che gli permetta uno standard di vita minimamente accettabile. Purtroppo in Italia, e quindi in Toscana un numero sempre maggiore di famiglie risulterà escluso da ogni sostegno. Cercheremo di far sentire la nostra voce in tutte le sedi istituzionali perché queste misure siano allargate a tutti coloro che ne hanno necessità per  poter vivere in maniera dignitosa».

Anche perché nel frattempo, oltre ai tagli sulla pelle dei poveri operati cancellando il Reddito di cittadinanza, dal Governo Meloni stanno arrivando altri segnali preoccupanti per le famiglie più in difficoltà: «Per il secondo anno – conclude Spinelli – nella legge di Bilancio non ci sono fondi per il contributo affitti che ogni anno veniva richiesto da oltre quindicimila persone; e da quest’anno, secondo le stime del rapporto si dimezzerà la platea di coloro che potranno avere un reddito minimo con cui sostenersi. Sarà un grande risparmio per il Governo, molto meno per gli enti locali che dovranno rispondere alle situazioni di fragilità senza avere strumenti a disposizione».

   

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