scritto da Toscana Notizie
In una foto c’è molto più di quello che riusciamo a vedere e sono i dettagli minuti a fare la differenza, “firmare” lo scatto in modo indelebile con un inchiostro e una luce fatti di tempo, ombre, espressioni, piccoli oggetti ritratti a metà.
Sono i piccoli visi dei nonni, lui con il cappello della domenica, lei con il fazzoletto nero da funzione che ci raccontano un tempo in sua movenza fermo e pensato immutabile per le future generazioni.
Francesco Minucci, fotografo maremmano, nel suo volume “Per nascita e per scelta”, realizzato anche con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia e del Comune di Grosseto e presentato a palazzo Sacrati Strozzi, ha voluto attraversare questo tempo per trovarne il senso e l’anima.
In 144 pagine e 123 ritratti, introdotti da una prefazione di Maurizio Costanzo, Minucci ha sollevato il vetro che protegge quelle piccole foto coi bordi dentellati fatte dal fotografo del paese, di costa o di montagna, e le ha nuovamente reinterpretate nella contemporaneità ritraendo i figli, i nipoti, gli amici di quei maremmani di pesca e di miniera dove l’accento toscano e la parlata senese sfumano nella cadenza romana e mescolano in modo unico parole e cose.
“Il libro – racconta Minucci – nasce in modo spontaneo dall’amore per la mia terra e il progetto è iniziato con le persone a me familiari, il buttero, il poeta in ottava rima, il vicino della porta accanto e si è poi sviluppando nella ricerca dei volti dei maremmani che si sono distinti nel mondo delle professioni, delle arti e dei mestieri, passando poi ad una rassegna di chi non è nato o ha radici in Maremma, ma qui ha trovato il “suo” posto”.
Con un’attrezzatura fotografica volutamente essenziale, come natura dei luoghi comanda, Minucci è andato alla ricerca della Maremma e dei maremmani di oggi fermando l’obiettivo su chi fa parte e popola questa terra perché qui ha radici e famiglia e su quanti hanno qui le proprie origini, separate da una vita distante e tornano appena possono: sono quelli che conoscono fungaie e il vento fra i castagni, il rumore della risacca, la luce del mare e i sentieri di montagna e li ha accostati ai maremmani d’elezione che condividono con loro strade ed abitudini per affetto e lunga frequentazione.
Gente che ha imparato a sue spese a bastare a se stessa e contare su quel che ha e volentieri convive con chi ha scelto la Maremma , appunto, non per nascita ma per elezione, nel comune percorso che unisce chi in questa terra ritorna per legami antichi ai tanti che hanno costruito nel tempo un rapporto profondo e speciale con posti che sentono vicini al proprio modo di sentire le cose.
E’ qui, nei vicoli stretti dei piccoli paesi di montagna o nelle scese che calano a mare che i Pirozzi, i Guidi, i Bianciardi e i Cristicchi incontrano i Bastianich, i Sensini, i Benvenuti, i Rattazzi e i Covatta, solo per citare alcune fra le persone note ritratte nel libro: volti di persone familiari alla gente di paese e che nei loro tratti sembrano rispecchiare il carattere dei luoghi, vicini alle facce conosciute dal grande pubblico, in una galleria umana ed espressiva che racconta il nuovo profilo e l’identità di una terra che ospita, accoglie e riesce a restare fedele a se stessa ed alla sua secolare riservatezza.