montecristo 1fonte elbareport.it - Scritto da  greenreport.it 

Tutto è connesso: salvare le specie autoctone insulari porta un'enorme varietà di cambiamenti positivi su una scala molto più ampia.

Island Conservation è una ONG ambientalista internazionale con base in California che ripristina gli ecosistemi insulari eradicando le specie invasive che causano devastanti distruzioni sulle isole.

Molte specie minacciate, tra cui uccelli, tartarughe e iguane, diventano prede di predatori invasivi verso i quali non hanno sviluppato difese. «Fortunatamente – dicono a Island Conservation – queste creature possono essere protette attraverso l’eradicazione delle specie invasive. Una volta libera dai predatori, un’isola può riprendersi e tornare allo stato selvaggio». Ma il rewilding delle isole ha notevoli benefici che vanno ben oltre le singole piante e animali. Il ripristino delle isole ha effetti sorprendenti per molti ecosistemi, creature e persone interconnessi».

Tutto è cnnesso e per questo la Island-Ocean Connection Challenge (IOCC) chiede alle comunità insulari, ai governi e alle ONG di «Ripristinare almeno 40 isole entro il 2030 a beneficio della fauna selvatica, degli oceani e delle persone».

Island Conservation evidenzia 5 punti che mostrano come il salvataggio della flora e della fauna autoctone di un’isola si traducano in un’enorme varietà di cambiamenti positivi su una scala molto più ampia.

1 La biodiversità globale è conservata e ampliata. Le isole ripristinate e rinaturalizzate possono conservare ecosistemi terrestri e marini essenziali, aiutando le specie vulnerabili a prosperare. Molte isole prioritarie si trovano in Key Biodiversity Areas globali, che sono alcuni degli habitat della biodiversità più importanti del mondo. L’IOCC è un impegno a proteggere almeno 250 specie selvatiche a rischio che sono vitali per la biodiversità globale. L’eradicazione delle specie invasive all’interno degli ecosistemi marini insulari può fornire rifugio agli animali e alle piante minacciate.

2 Le specie cruciali “connettori” contribuiscono a molteplici ecosistemi. Quando questi habitat si riprendono, diventa possibile il trasferimento e il ripristino di significative specie di “connettori”. Le tartarughe marine, i granchi terrestri, gli uccelli marini e le foche svolgono un ruolo fondamentale nella biodiversità marina insulare. Ad esempio, gli uccelli marini collegano terra e oceano. Percorrono grandi distanze per depositare ricchi nutrienti su isole remote, che a loro volta supportano gli organismi marini circostanti. Questi sistemi interconnessi fluiscono continuamente l’uno nell’altro, garantendo una vasta gamma di fauna e flora.

3 Gli organismi marini, la vita vegetale e gli animali si riprendono. I ripristini isola – oceano avvantaggiano le barriere coralline, le praterie di alghe, le mangrovie e innumerevoli altri elementi degli ecosistemi marini. In effetti, è stato dimostrato che le barriere coralline danneggiate guariscono quattro volte più velocemente quando i loro ecosistemi marini insulari adiacenti vengono ripristinati e protetti. Quando queste delicate forme di vita sono protette, i pesci e le altre creature marine prosperano insieme a loro. Tutto è connesso!

4 Le economie locali e i mezzi di sussistenza individuali si espandono. Le comunità insulari sono colpite in modo sproporzionato dalla cattiva salute degli oceani, dai cambiamenti climatici e dall’estinzione della biodiversità, non solo dal punto di vista ecologico, ma anche economico. I membri di queste comunità spesso fanno affidamento su fiorenti ecosistemi marini insulari per guadagnarsi da vivere: dai pescatori e dai cacciatori di aragoste alle imprese e agli imprenditori turistici. Ogni progetto di conservazione insulare inizia ascoltando e comprendendo le esigenze delle persone al centro di queste preoccupazioni ambientali in modo da poter supportare al meglio i loro obiettivi.

5 Gli effetti del cambiamento climatico vengono mitigati. Gli ecosistemi oceanici insulari ripristinati e protetti offrono soluzioni basate sulla natura per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Il ripristino delle isole e dei loro habitat stimola il nuovo sequestro di carbonio attraverso la rigogliosa vita vegetale autoctona e i processi dell’ecosistema isola-oceano. Gli habitat ricchi di carbonio come le barriere coralline, le mangrovie e le alghe sopra menzionate sono potenti “pozzi” di blue carbon che assorbono e immagazzinano carbonio. Possono anche limitare l’erosione del suolo e le inondazioni fronteggiando l’innalzamento del livello del mare, offrendo così ulteriore protezione alle comunità insulari.

   

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