Scritto da Giampiero Sammuri, Presidente PNAT fonte elbareport.it
Io rispetto le opinioni di tutti e quindi anche quella di Michele Rampini, quello che non condivido è che qualcuno possa pensare che le proprie opinioni siano verità assolute, sopratutto quando non sono supportate dai fatti.
Rampini sostiene che si poteva usare un altro metodo rispetto a quello della diffusione aerea di esche tossiche? Quale? Non so se sa che questo è il metodo standard che viene usato nel mondo per togliere i ratti dalle isole è che è stato usato in più di 200 isole, alcune grandi il doppio dell’isola d’Elba. Tra l’altro nella mia nota ho citato un caso specifico, quello dell’Isola di Macquire solo a titolo di esempio. Capisco che Rampini pensa di avere metodi migliori rispetto a quelli applicati da specialisti ed autorità governative di decine di paesi diversi nel mondo e confesso che ascolto sempre con attenzione chi pensa di avere metodi innovativi per qualcosa e, lo dico assolutamente senza nessuna ironia, se Rampini pensa di poter suggerire metodi migliori rispetto a quelli standard usati in tutto il mondo, lo dica e personalmente li valuterò con la massima attenzione.
La sua opinione è che se su un’isola ci sono i ratti ci vadano lasciati e che comunque le specie aliene non siano un problema? Anche qui opinione rispettabile, allo stesso modo lui dovrebbe rispettare quella dell’Unione Europea, del Parlamento Italiano, dell’ISPRA, dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che invece ritengono che le specie aliene siano la seconda causa di perdita di biodiversità nel mondo e che, di conseguenza, soprattutto nelle isole, vadano contrastate e se possibile eradicate.
Ho eluso la considerazione che l’utilizzo della distribuzione del prodotto ha causato la morte di individui di altre specie? Tutt’altro l’ho detto e tutto è riportato nel report finale del progetto, anzi ho fatto proprio l’esempio dell’isola di Macquire dove in un intervento molto più consistente di quello fatto a Montecristo è stata accertata la morte di più di 2400 individui di 6 specie diverse di uccelli.
Ho elencato gli apprezzamenti anche internazionali che ha avuto il parco e la riserva naturale di Montecristo? Non l’ho fatto in modo generico per sviare l’argomento, al contrario, ho citato solo quelli per ottenere i quali un giudizio positivo sull’eradicazione del ratto a Montecristo è stato decisivo.
Anzi, mi sono scordato forse quello più importante in quanto più specifico: l’Award recognizes in the management of natura 2000 sites 2014. Questo importante concorso dell’unione europea premia i progetti di conservazione della natura più meritevoli in Europa. Nel 2014 tra i 59 progetti accreditati ci sono stati 6 finalisti e uno è stato proprio il Life Montecristo. Tra i 53 progetti esclusi dalla finale e quindi classificati peggio, ce n’erano alcuni importantissimi come ad esempio quelli per la conservazione della volpe artica in Scandinavia, dell’orso bruno sui monti cantabrici e dell’aquila imperiale in Spagna.
Spero di aver spiegato purché ho delle opinioni diverse da quelle di Rampini, che rispetto, e di aver documentato chi è che la pensa come me.
Solo una chiosa: le idee e l’appartenenza politica con tutto quello di cui abbiamo parlato non c’entrano nulla. Non è che per avere la stessa collocazione politica si deve pensare alla stessa maniera su tutto, tantomeno per una cosa del genere che per usare una vecchia ma sempre efficace dizione “non è né di destra né di sinistra.
Giampiero Sammuri