Scritto da Legambiente Arcipelago Toscano
Da più di una settimana, a Giannutri una grande rete da posta è calata a ridosso di Punta San Francesco a pochi metri dalla zona 1 del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Si tratterebbe di una rete calata dal peschereccio Mamma Rosa, come altre presenti nel Golfo dello Spalmatoio e a Cala Maestra (i due triangoli di mare non protetto di Giannutri) è priva di segnalamento notturno, come invece previsto dal DPR 02/10/1968 n.163, costituendo di fatto un pericolo per la navigazione.
Il pericolo maggiore è però, per la biodiversità marina dell’Isola di Giannutri perché all’interno della rete, soprattutto quando la stessa rimane in mare per parecchi giorni, viene catturato di tutto, anche animali sotto la taglia consentita i quali non potendo essere liberati andranno incontro a morte certa, aumentando di fatto il danno.
Oltretutto se la rete viene posizionata troppo vicino al fondale, questa finisce per distruggere anche la prateria di posidonia oceanica.
La rete “abbandonata” è poi a pochi metri dalla zona 1 a mare del Parco Nazionale, cioè la zona a tutela integrale dove non è possibile, per tutelare la sua preziosa biodiversità marina, nuotare, immergersi, pescare, ancorare o navigare. Quest’area fa parte anche di una Zona Speciale di Conservazione a mare (Direttiva Habitat) e una Zona a Protezione Speciale (Direttiva Uccelli).
Chiediamo quindi di intervenire al fine di rimuovere la rete, non correttamente segnalata e ormai abbandonata, oltre che multare chi l’ha calata e lasciata lì da giorni. Chiediamo anche al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di controllare, attraverso l’utilizzo delle telecamere posizionate sull’Isola di Giannutri, le eventuali violazioni dei vincoli del Parco e del DPR istitutivo.
Riteniamo che sia ormai arrivato il momento per il Ministero della Transizione Ecologica di istituire, dopo ormai 39 anni dalla legge 979/82 che la prevede e a 30 anni dalla legge 394/91 che la indica come da istituire, l’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano perché solo così l’Isola di Giannutri potrà passare dai vincoli “provvisori” alle gestione e potrà essere protetta e valorizzata attraverso attività rispettose della sua ricchissima biodiversità marina.