Il 27 marzo 2020 uscì su Giglionews un comunicato con il quale il sindaco Ortelli e l'Assessore al Turismo Rossi annunciavano la “nascita del Teatro sotto le Stelle a Giglio Castello. Il Comune ha ottenuto un importante contributo della Fondazione CR Firenze”.
L'annuncio, come al solito ad effetto, continuava: “Cultura, identità e tradizioni sono gli elementi cardine per valorizzare un’offerta turistica arricchita di esperienze locali, per una promozione del territorio sul territorio stesso, grazie alle energie che gli isolani possono esprimere, con le testimonianze della loro storia
, stile di vita e rinomata passione per il teatro, la musica, la poesia e la letteratura. Il teatro sotto le stelle, verrà realizzato a Giglio Castello, in un antico fabbricato mai completato, di proprietà della Croce Rossa, ma concesso al Comune che si trasformerà in un suggestivo spazio eventi all'aperto”.
Premettiamo che, a nostro avviso, andava prima richiesta una visura ipocatastale presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari di Grosseto (ora Ufficio di Pubblicità Immobiliare) al fine di accertare l'esistenza di eventuali gravami e reali diritti sull'area denominata “LA PUBBLICA DEI GIGLIESI” (area adiacente all’entrata principale di Giglio Castello) come più volte sollecitata negli anni scorsi (vedi Giglionews 8 aprile 2015 "La Pubblica è dei Gigliesi ?").
Trascorso oltre un anno dalla notizia, si viene a sapere che ancora non è stata perfezionata la concessione dell'area poiché non è stato raggiunto un accordo tra le parti.
Inoltre l'Amministrazione Comunale avrebbe affidato già la progettazione dell'opera, con tanto di impegno di spesa che, in mancanza della disponibilità dell'area, sarebbe del tutto illegittima, concretizzando, di fatto, un “debito fuori bilancio”.
L'Amministrazione Comunale ci ha abituati da sempre alla sua politica degli annunci salvo poi camminare a “passo di lumaca” per la definitiva costruzione delle opere o, come in questo caso, alla mancata realizzazione del progetto con la perdita dei relativi finanziamenti.
La nostra speranza è che il “Teatro delle Stelle” non collassi in un “buco nero”.
