scritto da PNAT
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano lancia il nuovo percorso di visita di parte della ex diramazione carceraria Agrippa nell’Isola di Pianosa.
Dopo aver ottenuto la concessione dall’Agenzia del Demanio, sono stati progettati gli interventi di risanamento con l'obiettivo di rendere l’area accessibile e sicura per i turisti attraverso visite guidate. Ora tutti potranno visitare un’ala di questo famoso carcere di massima sicurezza.
L'immobile, in stato di abbandono e privo di manutenzione da diversi anni, è stato recuperato mantenendo inalterato il suo aspetto originale. Anche le aree esterne, denominate “passeggio”, sono state rese accessibili. Il progetto, curato dall'Architetto Alessandro Pastorelli, ha conservato lo spirito e l'anima del luogo senza alterarne l'immagine e la storia, garantendo allo stesso tempo la sicurezza dei visitatori.
“Il carcere di Agrippa, situato sull'isola di Pianosa nel Mar Tirreno, è stato uno dei più famosi e tristemente noti penitenziari italiani. Utilizzata come colonia penale agricola fin dal 1858, Pianosa ha visto la costruzione di un primo edificio capace di ospitare 350 carcerati nel 1864, a seguito del regolamento approvato dal Ministero dell'Interno nel 1863.
Nel 1872, l'isola fu divisa in diversi centri di produzione agricola, detti poderi, dislocando i reclusi in piccole comunità. Attorno al 1880, il carcere ospitava circa 960 detenuti. Dal 1884, la Casa Penale di Pianosa accolse i detenuti affetti da tubercolosi, che rimasero fino al 1965, suddivisi in tre strutture: il Preventorio, il Sanatorio (ex Podere del Cardon, attuale Agrippa) e il Convalescenziario (Podere del Marchese).
Negli anni Settanta, Pianosa divenne un carcere di massima sicurezza, ospitando brigatisti rossi, capi della camorra e boss della mafia sotto il regime del 41bis. Dopo gli attentati a Falcone e Borsellino, l'isola fu fortificata e resa inaccessibile, vigilata giorno e notte. Nel 1997, l'ultimo detenuto per mafia fu trasferito sul continente” si legge nella relazione tecnica del progettista.
“Le già numerose offerte di visita a Pianosa – afferma il Presidente del Parco Nazionale Giampiero Sammuri – si arricchiscono di un’ulteriore opportunità che è stata messa a punto grazie alla stretta collaborazione con l’Agenzia del Demanio e con la collaborazione dell’Amministrazione Penitenziaria. Alle tante curiosità che suscita l’Isola di Pianosa si aggiunge questa visita che dà la possibilità di scoprire gli spazi e le strutture che furono adibite a carcere di massima sicurezza negli anni Settanta. Sono certo – conclude Sammuri – che anche questa visita contribuirà a far apprezzare ulteriormente Pianosa, un’isola straordinaria, sempre pronta a stupire e a stimolare l’interesse”.
A partire da sabato 1 giugno sarà quindi possibile effettuare le visite condotte dalle Guide del Parco, comprensive anche del servizio di trasporto dal paese all’area dove è ubicata la struttura carceraria dismessa (in andata e ritorno). Tre le visite giornaliere (alle ore 11:00, 14:00 e 15:00) per complessivi 24 posti disponibili (costo: 20 € intero; 14 € ragazzi 5-12 anni).
Per informazioni, dettaglio degli orari e prenotazioni chiamare Info Park al numero 0565 908231.