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Oltre alla chiamata telefonica disponibile una app e il servizio di geolocalizzazione

Nel 2023, l’anno scorso, sono state oltre 2milioni e quattrocentomila le chiamate in Toscana al 112, il numero di emergenza che i cittadini possono utilizzare in tutti gli stati dell’Unione europea per chiedere soccorso sanitario, nella necessità di contattare le forze di polizia e i vigili del fuoco o in caso di bisogno di soccorso in mare.

In Toscana il numero è attivo dal 2021 in tutti i distretti telefonici e a rispondere in prima battuta è la centrale unica di risposta che ha sede presso il presidio ospedaliero Palagi a Firenze, dove operatori formati si occupano della presa in carico della chiamata e dell’individuazione del tipo di emergenza in modo da smistare la telefonata o allertare chi di dovere.

Quella toscana a Firenze è la più grande centrale d’Italia e nel 2023 tutte le chiamate hanno avuto risposta in meno di quattro secondi. 

Oltre un milione e centomila telefonate sono state trasferite alle centrali operative di secondo livello: l’8 per cento alle forze dell’ordine, il 5 per cento ai vigili del fuoco, il 24 per cento all’emergenza sanitaria. Le altre sono state risolte dalla centrale unica. 

Tantissime sono state le chiamate nei giorni dell’alluvione che ha colpito Campi Bisenzio e la piana fiorentina: tra il 2 e il 3 novembre sono state registrate 29mila telefonate in ventiquattro ore.  Ma anche la notte di Capodanno è stata impegnativa, con ottocento chiamate in un’ora tra la mezzanotte e l’una. 

I dati, indicativi del lavoro e della pressione che grava sulla centrale unica, sono stati resi noti alla vigilia dell’11 febbraio, giornata europea del numero unico di emergenza 112. 

“Da quando il servizio è stato attivato la Regione Toscana nel tempo ha integrato le funzioni del numero, rendendolo sempre più efficiente e alla portata di tutti”, sottolineano il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini.

Oggi infatti le telefonate possono essere geolocalizzate, anche se l’utente ha disabilitato la funzione sul suo cellulare: in questo modo i soccorsi possono raggiungere la persona che necessita di soccorsi nel punto più preciso possibile. Ma esistono servizi mirati anche per i diversamente abili, come il ‘112 sordi’, che consente all’operatore del numero di emergenza di conoscere la specificità dell’utente prima ancora di rispondere al telefono o il supporto per ipovedenti e ipoudenti. C’è la chiamata di emergenza automatica, che parte in caso di incidente da alcuni autoveicoli (omologati da aprile 2018 in poi) e si può chiamare anche con una app, la “Where are you”, con l’invio contemporaneo della posizione. 

Il 112 risponde tutti i giorni dell’anno ventiquattro ore su ventiquattro

   

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