Biffoni e Gheri: se saranno confermati, a rischio i servizi per i cittadini
Dopo l'allarme lanciato dal palco dell'Assemblea nazionale Anci che si è tenuta a Genova, sale anche in Toscana la preoccupazione per i tagli lineari alle risorse dei Comuni previsti nella manovra del governo
, che presto passerà all'esame del Parlamento: 250 milioni di euro definiti subito "non sostenibili". Il rischio è stato rilanciato anche dal presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni e dal direttore Simone Gheri, che ne hanno parlato a quotidiani e tv. I numeri elaborati da Irpet dicono che In Toscana (compresa la sanità) mancherebbero all’appello 45-50 milioni di euro; ed Anci è al lavoro per capire la reale ricaduta sui bilanci delle amministrazioni.
"Nuovi tagli significano prima di tutto servizi a rischio per i cittadini. Nonostante le tante belle parole sul ruolo e sulla centralità dei Comuni, non ci viene riconosciuto niente: nè per la cancellazione del reddito di cittadinanza, nè per le spese per la gestione dell’immigrazione; e inoltre è stato azzerato il fondo di sostegno per gli affitti" sottolinea Biffoni. Mentre Gheri spiega: "La manovra colpisce i Comuni più virtuosi, quelli che hanno più servizi. Le soluzioni a costo zero ci sarebbero: riduzione fondo crediti dubba esigibili;contributo statale per la perequazione del Fondo di solidarietàcomunale; sul Pnrr anticipo dal 10 al 30% dei pagamenti in tempo reale, appena caricati i dati sulla piattaforma Regis; ripristino del fondo affitti e no ai tagli per fondo disabilità. I Comuni sono come un dipendente a reddito fisso: con l'inflazione crescente, ci vorrebbero risorse aggiuntive e non certo tagli. O almeno si dovrebbero mantenere gli stessi trasferimenti".
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