scritto da Anci Toscana
Decaro: evidenti errori. Il direttore Gheri: ne va della vita delle persone
“La questione della sospensione del reddito di cittadinanza è stata gestita con confusione e approssimazione.
E’ vero che si tratta di una decisione annunciata già mesi fa, ma è arrivata senza alcuna comunicazione preventiva, senza misure alternative, basata su dati che non corrispondono alla realtà e con le piattaforme che non funzionano. Si è scaricato tutto sui Comuni, senza dare gli strumenti minimi per affrontare una situazione che è molto difficile e complessa". E' quanto afferma ildirettore di Anci Toscana, Simone Gheri, confermando le difficoltà sottolineate da tutti i sindaci, in primis dal presidente nazionale Anci Antonio Decaro. "Si tratta di una materia delicatissima, perchè ne va della vita delle persone - aggiunge Gheri - E non si tratta di una questione politica: in questo modo il governo sta mettendo in difficoltà tutti i Comuni, di qualunque colore. Mi auguro che vengano presi provvedimenti al più presto”.
Entrando nel merito, Decaro aveva spiegato: "C'è un evidente errore rispetto alla platea, perché l'sms della sospensione è arrivato anche a nuclei famigliari che non devono fare il percorso multidisciplinare con il Comune, ma sono persone che devono essere avviate ai centri per l'impiego; e c' anche un errore rispetto al metodo e al merito di quanto era scritto nel messaggio. A dire ad un nucleo famigliare che deve essere preso in carico dal Comune, sembra che il Comune debba sostituirsi al reddito di cittadinanza con risorse proprie dei Servizi sociali. Non è così". Infatti il presidente specifica: "La presa in carico è un progetto multidisciplinare che viene fatto su una platea di persone che non è attiva al lavoro e non ha nel nucleo famigliare minori, disabili od over 60. Quella platea, attraverso una piattaforma (che è la piattaforma del ministero del Lavoro alimentata dai dati dell'Inps) deve realizzare un progetto multidisciplinare con il Comune, per continuare a percepire il Rdc fino a dicembre. C'è tempo fino a ottobre per la presa in carico. Noi abbiamo cercato di prendere in carico tutti i nuclei famigliari già prima della scadenza dei 7 mesi, ma a piattaforma non viene alimentata quotidianamente".