scritto da Cesare Scarfò
Per comprendere ciò che l’Ente Parco sta terminando di estinguere dall’Isola del Giglio, alleghiamo questo breve video estratto dal Congresso Nazionale LAV 2023.
A parlare è il Dr. Paolo Mereu, docente di Genetica Evoluzionistica presso l’Università di Sassari, coautore dello studio pubblicato sulla rivista internazionale Diversity
intitolato: “Islands as Time Capsules for Genetic Conservation: The Case of the Giglio Island Mouflon”.
Il Dr. Mereu spiega con grande chiarezza l’unicità e l’incredibile importanza naturalistica di questa popolazione che fu portata al Giglio nel lontano 1955, per volontà di tre tra i maggiori naturalisti dell’epoca e che è costituita da mufloni selvatici puri, privi di contaminazioni da domestici. Questi mufloni, unici tra tutti, conservano una integrità genetica assoluta che li identifica come l’”anello mancante”, ovvero di congiunzione tra le primigenie popolazioni Neolitiche di mufloni giunti nel Bacino Mediterraneo e le popolazioni più antiche ancora presenti in Sardegna.
Nel descrivere questa inaspettata scoperta scientifica, il Dr. Mereu racconta anche la gioia e l’esultanza del gruppo di ricerca che ha condotto lo studio quando sono emersi questi primi incredibili, e per certi versi inattesi e assolutamente sorprendenti risultati. I dati tra l’altro, confermano l’origine sarda dei mufloni del Giglio e come tali li pone sotto la tutela della Legge.
L’Ente Parco, invece, non ha battuto ciglio ed anzi ha incrementato le catture e condannato all’estinzione questa popolazione, ignorando deliberatamente lo studio sopra citato che ha confermato con autorevolezza quanto anticipato dai documenti storici. Dopo gli abbattimenti le catture sono state effettuate per la maggior parte utilizzando il metodo dei lacci, causando la morte di oltre il 20% degli individui. I mufloni sopravvissuti, sono stati sterilizzati chirurgicamente.
Nonostante le evidenze scientifiche e storiche, nonostante la mobilitazione di molti piccoli agricoltori locali, dell’opinione pubblica e del mondo scientifico, l’Ente Parco, con l’appoggio degli amministratori locali e dell’ISPRA, continua a procedere negli sforzi di eradicazione che garantiranno l'estinzione di questo rarissimo e importante nucleo di mufloni, costituito con finalità conservazionistiche, l'ultimo a mantenere queste caratteristiche genetiche ancestrali.
Lo studio scientifico, peer reviewed, è stato pubblicato su una delle riviste internazionali più prestigiose ed il suo valore sostenuto dalla Federazione Nazionale Ordine dei Biologi e da numerosi altri scienziati ed esperti, tra i quali la Professoressa Daria Sanna, dell'Università di Sassari, ed il Professor Paolo Francalacci, dell'Università di Cagliari, genetisti di fama internazionale.
Invitiamo l'Ente Parco ad ascoltare con attenzione questa presentazione, a rileggere lo studio scientifico e a parlare con gli autori.
Cesare Scarfo’ per SaveGiglio.org