scritto da greenrport.it
I tartawatcher di Legambiente mobilitati su 8 spiagge insieme a bagnini e volontari/e
“Chi trova un nido trova un tesoro”, questo è in Toscana lo slogan della campagna di sensibilizzazione e salvaguardia delle tartarughe marine, così importanti per la biodiversità e oggi Legambiente Arcipelago Toscano
, in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha ripreso l’attività di monitoraggio delle spiagge sabbiose dell’Elba alla ricerca di nidi di tartarughe marine.
Ricominceranno così le salutari passeggiata sula battigia la mattina presto, mentre l’alba ancora tinge il cielo e il mare, prima che arrivino le ruspe e rastrelli a livellare tutto, alla ricerca delle caratteristiche tracce che le tartarughe marine lasciano sull’arenile quando depongono le uova.
Il monitoraggio verrà fatto dal gruppo ormai consolidato di volontari esperti e di alcuni bagnini formati di Legambiente Arcipelago Toscano , ma anche quest’anno si conta sull’aiuto di turisti e residenti, che, anche se senza esperienza, vogliono essere protagonisti di un progetto di conservazione di questi affascinanti e misteriosi rettili preistorici che nuotano nei nostri mari da più di cento milioni di anni.
Il16 giugno alle ore 16,00, All’Aula VerdeBlu di Mola (al confine tra i Comuni di Porto Azzurro e Capoliveri) si terrà un corso di formazione teorico/pratico per tutti coloro che si vogliono avvicinare al mondo delle tartarughe marine e vogliono imparare a riconoscerne le tracce .
Le nidificazioni a Marina di Campo nel 2017, di Straccoligno nel 2018, di Morcone nel 2021 e di Sant’Andrea nel 2022, alcune delle quali davvero inaspettate e miracolose, ci hanno fatto accompagnare in mare 309 piccoli di Caretta Caretta – ricorda Isa Tonso, responsabile del progetto tartarughe marine per Legambiente Arcipelago Toscano.
L’aumento delle nidificazioni sulle spiagge italiane, la tendenza delle tartarughe a nidificare sempre più a nord , probabilmente a causa del riscaldamento globale, fanno pensare a un’altra stagione di nidificazione delle tartarughe marine sia all’Elba che nelle altre isole dell’Arcipelago Toscano. Le spiagge soggette al monitoraggio saranno : Marina di Campo, Cavoli, Seccheto, Fetovaia, Biodola, Lido di Capoliveri, Straccoligno e Lacona. Ma come sempre le tartarughe ci sorprenderanno – come fecero l’anno scorso a Sant’Andrea – andando a nidificare in posti ritenuti “impossibili”».
Per questo bisogna ampliare la rete di tartawatcher proteggere i nidi di questi rettili marini pacifici che, con lo sciamare inatteso dei loro piccoli tra sdraio e ombrelloni, hanno trasformato l’Elba nell’isola delle tartarughe e dato ancora più notorietà alle località che scelgono di “benedire” con la loro faticosa deposizione, affrontando i cambiamenti climatici e le modificazioni delle coste provocate dagli esseri umani. La biodiversità è testardamente resiliente, come le volontarie e i volontari che ogni giorno si alzano presto per andare a vedere se una tartaruga marina ha lasciato la sua traccia di speranza sulla sabbia di una spiaggia elbana.
Chi volesse aiutarci a trovare un “tesoro” dal 7 giugno a metà agosto o partecipare ai corsi di formazione si rivolga a:
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