scritto da Armando Schiaffino
Un sonetto del 1898 dedicato all’isola del Ciglio iniziava con i versi Sei sterile e sassosa e d’ogni lato dei Toschi il mar ti lambe e ti circonda...'
Che l’isola, a un primo impatto visivo, possa suscitare una tale impressione può essere facilmente comprensibile, soprattutto se si considera la sua natura fisica, praticamente un ellissoide di roccia granitica emergente dal mare, con un aggetto di natura calcarea a occidente, il promontorio del Franco.Quindi altrettanto condivisibile che, chiunque si sia interessato allo studio delle vicende isolane, non ne abbia mai considerata, come caratteristica principale, qualsiasi tipo di produzione agricola su vasta scala. L’enorme interesse suscitato dall’isola ha infatti sempre riguardato altri settori, innanzi tutto quello legato alle risorse minerarie, non solo per la presenza di cave di granito o della miniera di pirite, ma anche per l’estrazione di marcassite come pietra focaia, ocra come terra colorante eoe. La posizione geografica nel centro del mar Tirreno ne ha determinato, in ogni epoca storica, un ulteriore interesse di natura strategico-militare. In periodi storici senza tensioni dovute ad eventi bellici o a timori di incursioni piratesche, l’isola ha da sempre inoltre palesato una spiccata vocazione turistica, dai tempi di Roma antica ad oggi.
Le faticosissime attività agricole nell’impervio territorio isolano, pur se da sempre praticate, sembrerebbero però avere avuto soltanto una valenza “ancillare”, di portata marginale e subordinata ad altri diversi e prioritari interessi.
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