scritto da Toscana Notizie  

La Regione Toscana, con l'assessora all'Istruzione Alessandra Nardini, conferma la sua contrarietà rispetto alla proposta del Governo sul dimensionamento scolastico. 

Nelle scorse settimane la Regione ha annunciato la scelta di ricorrere davanti alla Corte Costituzionale contro la nuova disciplina di riorganizzazione della rete scolastica contenuta nell’ultima legge di bilancio.

Ritiene queste norme lesive delle competenze regionali in materia di istruzione e autonomia scolastica ex commi 3 e 6 dell’articolo 117 della Costituzione, nonché dei principi di cui agli articoli 5, 118 primo e secondo comma, e 120 della Carta, ovvero ciò che riguarda la leale collaborazione e sussidiarietà, il mancato rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola e delle disposizioni che regolano l’esercizio del potere sostitutivo.

Le norme in questione, infatti, individuano i parametri correttivi per determinare e ripartire i contingenti dei dirigenti scolastici, prevedendo una riduzione degli organici da parte dello Stato in modo unilaterale. Ciò costringerà ad accorpare numerosi istituti senza che la Regione possa intervenire. Si stabilisce infatti che lo Stato potrà esercitare il potere sostitutivo nel determinare la distribuzione tra Regioni dell’organico nel caso di mancato accordo entro il 31 maggio all'interno della Conferenza Unificata.

All'attenzione della Commissione Istruzione, Università e Ricerca e poi in Conferenza delle Regioni e Conferenza Unificata giunge adesso lo schema di decreto recante i criteri per la definizione del contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione per il triennio 2024-2025, 2025-2026, 2026-2027.

L'assessora Alessandra Nardini è intervenuta oggi in Commissione ribadendo, coerentemente con quanto già espresso circa le norme contenute in legge di bilancio, la netta contrarietà anche rispetto allo schema di decreto in discussione. La stessa posizione ha tenuto, sempre questo pomeriggio, nell'incontro avuto con il ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara.

“Con il presidente Giani – ha detto l’assessora Nardini - abbiamo dichiarato fin da subito la nostra contrarietà verso questa scelta del Governo che penalizza la scuola, la quale invece di vedere forti investimenti, come sarebbe necessario e doveroso, è oggetto di tagli. La questione – osserva Nardini – preoccupa sia per le implicazioni sulla qualità della didattica che sui livelli occupazionali. Fin dall'inizio di questa vicenda ho rappresentando la nostra grande preoccupazione e la nostra non condivisione della scelta, alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, Anci e Upi Toscana in rappresentanza di Comuni e Province, con cui mi sono tenuta in stretto contatto in queste settimane".

“Insieme ad altre colleghe e colleghi assessori regionali - conclude - ci siamo sempre, in ogni sede, dagli incontri con il Ministero alle varie sedute di Commissione, dichiarati contrari a questa scelta e ci siamo attivati con i nostri Presidenti per promuovere il ricorso. Con questa scelta il Governo decide di tagliare autonomie scolastiche scaricando sulle Regioni la responsabilità di questa scelta. Non è certo questa la flessibilità di cui avremmo bisogno per tutelare alcune situazioni di particolare criticità, così alle Regioni non resta che decidere dove tagliare. La scuola dovrebbe essere al centro dell'attenzione delle istituzioni a tutti i livelli, a maggior ragione dopo questi anni così difficili. Continueremo ad opporci a questa scelta in ogni sede".

   

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