scritto da greenreport.it  

Uno studio guidato dall’università di Pisa sull’Echinococcus multilocularis un parassita di canidi e piccoli mammiferi pericoloso per l’uomo

Secondo lo studio “Current and future distribution of a parasite with complex life cycle under global change scenarios: Echinococcus multilocularis in Europe”, pubblicato su Global Change Biology da un team di ricercatori dell’università di Pisa

, Istituto di bioeconomia CNR Firenze e Fondazione Edmund Mach di Trento, « Per effetto del cambiamento climatico la distribuzione di Echinococcus multilocularis, un parassita di canidi e piccoli mammiferi, e dannoso per la salute umana, è in espansione».

Echinococcus multilocularis è un verme piatto che circola tra canidi (selvatici e domestici) e piccoli mammiferi (soprattutto roditori) e che causa una grave patologia denominata Echinococcosi alveolare che ha spesso esiti fatali nell’uomo. Si tratta del secondo più importante parassita trasmesso per via orale all’uomo in Europa, e terzo al mondo dopo la Taenia solium e l’Echinococcus granulosus.

Il professor Alessandro Massolo del Dipartimento di biologia dell’università di Pisa, che ha condotto il team di ricerca, a spiega che «Il cambiamento globale in corso sta influenzando drammaticamente la diffusione e l’emergere di molte malattie infettive, sia nelle popolazioni umane, sia in quelle animali, si stima infatti che oltre il 60% delle malattie infettive umane conosciute e circa il 75% di quelle emergenti siano causate da agenti patogeni di origine animale; comprendere dunque l’impatto del cambiamento globale sulla distribuzione e la prevalenza dei parassiti è una questione cruciale per la salute pubblica».

Insieme al professor Massolo, per l’Ateneo pisano hanno lavorato alla ricerca Lucia Cenni, dottoranda in biologia, e Andrea Simoncini, studente di magistrale di biologia in conservazione ed evoluzione – WCE. Hanno partecipato allo studio anche Heidi Christine Hauffe e Annapaola Rizzoli della Fondazione Edmund Mach di Trento e Luciano Massetti dell’Istituto per la Bioeconomia del CNR di Firenze.

Con l’aiuto di tecniche di machine learning, il team di ricercatori ha analizzato, la distribuzione attuale e futura in Europa di Echinococcus multilocularis, sulla base di scenari di cambiamento climatico e di uso del suolo e ne è venuto fuori che «Le proiezioni suggeriscono un aumento generale di aree ad molto idonee per questo parassita verso le latitudini settentrionali (Gran Bretagna e Penisola Finno-scandinava) e nell’intera regione alpina, mentre ne prevedono una diminuzione in Europa centrale (Germania, Polonia, Svizzera, Austria e Repubblica Ceca)».

Masslo evidenzia che «Per la prima volta abbiamo stimato la distribuzione di Echinococcus multilocularis in base a vari scenari relativi ai cambiamenti climatici e all’uso del suolo, per farlo abbiamo integrato varie discipline quali l’ecologia animale, la modellizzazione ecologica, la parassitologia e la epidemiologia».

 

   

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