Interrogazione a risposta in Commissione Al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; per sapere,
premesso che:
il gruppo Terna è proprietario della rete di trasmissione nazionale italiana (Rtn) dell’elettricità in alta e altissima tensione, ed è il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica (Tso) in Europa.
Il nostro è un ruolo di servizio pubblico, indispensabile per assicurare l’energia elettrica al paese e permettere il funzionamento dell’intero sistema elettrico nazionale;
Terna è partecipata con il 29,85 per cento da Cdp (Cassa depositi e prestiti) Reti, spa controllata al 100 per cento da Cassa depositi e prestiti (a sua volta controllata all’80 per cento dal Ministero dell’Economia);
sono iniziati i lavori del nuovo elettrodotto tra l’Isola d’Elba e Piombino: l’opera, realizzata da Terna e del costo di circa 90 milioni di euro, consentirà la realizzazione di un’infrastruttura moderna ed efficace tra il sistema elettrico nazionale e la rete dell’Elba;
il nuovo progetto, che prevede la maggior parte dell’elettrodotto in cavo sottomarino (34 chilometri sui 37 complessivi), porterà a raddoppiare le linee di connessione tra i sistema elettrico nazionale e la rete dell’Elba, garantendo quindi sensibili benefici in termini di affidabilità e sostenibilità energetica e tutelando, al tempo stesso, l’ecosistema marino grazie ad un trapianto preventivo di Posidonia oceanica dalla zona interessata a una superficie di 1.650 metri quadri del Golfo di Follonica;
nell’arcipelago toscano la vicina Isola del Giglio è alimentata esclusivamente da una centrale elettrica a gasolio: tale impianto, oltre a creare evidenti problemi di inquinamento ed approvigionamento di autobotti dal continente, presenta criticità anche per quanto riguarda i costi energetici per famiglie ed imprese (aggravati anche alla presenza di un solo gestore ed alla conseguente mancanza di concorrenza);
il Piano Pluriennale di Terna, presentato nel mese di luglio 2021 e teso anche a favorire lo sviluppo green delle isole attualmente non interconnesse con la terraferma, prevedeva la realizzazione di un cavo sottomarino per l’Isola del Giglio con lavori da avviare nel 2023 e da concludere nel 2030;
questo progetto oltre a risolvere i problemi sopracitati di difficoltà approvvigionamento, costi per cittadini e ed imprese, risolverebbe la tematica della generazione con carbon fossile instaurando così un processo di decarbonizzazione dell’isola (che risiede nel Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano);
da quanto apprendiamo sulla stampa il progetto di Terna sarebbe sostanzialmente bloccato: nel corso di una recente riunione tra Comune di Isola del Giglio e Terna “si è accertato che la progettazione è purtroppo rallentata, in questi ultimi tempi, a causa del parere negativo reso dall’Autorità di Regolazione Arera che ha giudicato troppo costoso l’intervento, in attesa di eventuali fondi nazionali o regionali che possano render migliore il rapporto costo/beneficio dell’intervento. In questo momento sono in corso le valutazioni del parere Arera per riuscire a risolvere tutte le criticità che sono emerse dall’analisi dell’intervento che, come ribadito nel corso della riunione, verrà sostenuto anche nel Piano di Sviluppo Terna 2023”;
appare evidente come tale situazione stia creando gravi problemi economici, produttivi ed ambientali, ad un territorio marginale che rischia di essere ulteriormente penalizzato:-
quali siano gli elementi conoscitivi di cui dispongano e quali interventi urgenti intendano adottare per garantire, nel più breve tempo possibile, la realizzazione dell’ elettrodotto marino, al fine di evitare che famiglie e imprese continuino a pagare ingenti costi energetici aggiuntivi.
Simiani