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E’ seconda in Italia sommando i punteggi di prevenzione, attività ospedaliera e distrettuale. Giani e Bezzini: “Soddisfazione per una dato che certifica la resilienza del nostro sistema sanitario anche durante l’emergenza pandemica” 

La Toscana è riuscita a garantire i livelli essenziali di assistenza, in sanità, anche durante la pandemia

: seconda dopo l’Emilia Romagna. Lo certifica l’ultimo rapporto appena pubblicato dal Ministero della salute che riguarda il 2020:  solo in undici su ventuno, praticamente la metà delle Regioni e Province autonome, ci sono riuscite. La Toscana si conferma dunque ai vertici nazionali in un monitoraggio che è considerato il massimo strumento di valutazione dei sistemi sanitari. 

“Siamo soddisfatti per questo dato che conferma la capacità di resilienza della Toscana, che anche nella fase della pandemia si è mantenuta ai vertici nazionali – sottolineano il presidente Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - Per questo un grande ringraziamento va anzitutto alle donne e agli uomini del sistema sanitario. Confidiamo che anche per il 2021 questo dato possa essere riconfermato: i numeri delle prime analisi sul campo ci consentono di essere fiduciosi”. 

“Tuttavia – prosegue l’assessore – non ci sentiamo appagati. Sappiamo che ci sono difficoltà che devono essere affrontate e criticità da superare. Per mantenere questi livelli dobbiamo innovare il sistema: lo stiamo facendo con la realizzazione, ad esempio, degli investimenti Pnrr e con il  nuovo modello dell’assistenza territoriale, con la riforma dell’emergenza urgenza e della continuità assistenziale, con l’istituzione del numero 116117 oppure con iniziative per contenere le liste di attesa e facilitare i percorsi di prenotazione. Ma per mantenere o migliorare gli attuali livelli di assistenza è necessario anche un adeguato finanziamento del fondo sanitario nazionale: un elemento fondamentale su cui tutte le Regioni stanno aspettando una risposta dal Governo”. 

I Lea sono le prestazioni che il servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione, e un comitato permanente li monitora.  

Con il 2020 è stato tenuto a battesimo un nuovo sistema di misurazione sull’erogazione delle cure essenziali: per la promozione, d’ora in poi, sarà necessario raggiungere distintamente la sufficienza nelle tre aree di assistenza (ospedale, distretto, prevenzione), senza possibilità di compensazioni tra livelli come era in passato. Ma il 2020 è stato un anno particolare, contraddistinto da un’emergenza sanitaria che ha costretto i servizi sanitari regionali a riorganizzarsi in fretta e con numerose criticità attribuili dunque alla pandemia. Così il rapporto quest’anno, ha deciso il Comitato Lea, avrà solo un valore informativo. 

Nel monitoraggio che analizza l’erogazione delle cure essenziali la sufficienza si raggiunge con un punteggio pari o superiore a 60 su cento. La Toscana ha avuto 88,13 nella prevenzione, 92,94 nell’area distrettuale e 80 nell’area ospedaliera (dove un punteggio maggiore è stato registrato solo dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Emilia Romagna).  Il punteggio di ogni area è determinato dalla media pesata di ventidue indicatori: sei per la prevenzione, nove per l’attività distrettuale, sei di nuovo per l’attività ospedaliera.  

I promossi per il 2020, ordinati secondo la somma dei punteggi delle tre aree, sono stati alla fine Emilia Romagna, Toscana, provincia autonoma di Trento, Veneto, Marche, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio e Puglia. 

   

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