scritto da Toscana Notizie
Interamente impiegati i fondi nazionali per l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave
La Toscana figura tra le sei regioni italiane ‘virtuose’ nell’utilizzo dei fondi nazionali della legge 112/2016, per l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave, nota come legge sul “Dopo di noi”.
E’ quanto risulta dalla relazione della Corte dei Conti, recentemente pubblicata.
Secondo l’organismo di controllo della spesa pubblica gli oltre 19 milioni di euro erogati alla nostra regione nel periodo considerato (2016-2020) sono stati interamente impiegati dagli ambiti territoriali e regolarmente rendicontati al ministero competente per programmare e realizzare interventi di preparazione alla vita autonoma delle persone con disabilità grave e alla loro graduale sperimentazione di forme di co-abitazione e di integrazione sociale, attivate prevalentemente mentre la famiglia è ancora presente ed in grado di partecipare alla conquista di autonomia dei propri figli.
“Sappiamo bene che i bisogni sono tanti, che molto rimane ancora da fare e da migliorare e questo risultato positivo, per cui ringrazio la struttura regionale per il lavoro svolto" - è il commento dell’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – "dimostra l’impegno costante profuso da tutto il sistema integrato sociale e sociosanitario regionale e dai servizi territoriali su un tema così importante per la vita delle persone con disabilità e le loro famiglie. Più volte ho sostenuto il bisogno di rafforzare quest’ambito, anche dal punto di vista delle risorse nazionali. Come Regione" – prosegue – "continueremo ad essere rigorosi per utilizzarle al massimo, così come continueremo in azioni di supporto per favorire la massima diffusione del modello del dopo di noi”.
In Toscana sono 1244 le persone che risultano in carico con un progetto predisposto nell’ambito del programma Dopo di Noi; per 720 di loro, pur in presenza del sostegno genitoriale, è stato valutato opportuno un intervento che assicuri una situazione abitativa fuori del nucleo.
Sono invece 109 gli appartamenti attivati su tutto il territorio regionale per la sperimentazione di forme di coabitazione ispirate al modello comunitario.
“Per i percorsi del “Dopo di noi” – prosegue Serena Spinelli – in Toscana stiamo sperimentando un modello di costruzione dei progetti in cui sono fortemente coinvolti, oltre ai soggetti pubblici, molte realtà del terzo settore e del privato sociale, e questa sinergia è preziosa, consente la programmazione e l’attuazione di interventi calibrati sulle peculiarità territoriali e sui bisogni delle persone. Sono oltre 130 i partner del Terzo settore, che affiancano gli enti pubblici e consentono di rafforzare il radicamento e le sinergie tra i soggetti attivi sui territori”.
I progetti del “Dopo di noi” che seguono due parole chiave: sono personalizzati (vengono cioè definiti sulla base dei bisogni specifici e delle caratteristiche delle singole persone) e condivisi (la persona con disabilità, insieme alla famiglia, partecipa in modo attivo alla definizione del proprio progetto di vita).
Questo approccio è valorizzato a tutto tondo nelle politiche regionali: in questa direzione, per esempio, è stato orientato il recente percorso formativo promosso dall’Assessorato, che negli ultimi mesi del 2022 ha coinvolto tutte le Zone Distretto e Società della Salute con la partecipazione di ben 300 operatori.