fonte www.toscanachiantiambiente.it
Salgono a ventitré gli esemplari salvati dall’associazione Irriducibili Liberazione Animale. Un progetto che va avanti dal 2018.
ARCIDOSSO (Gr) – Altri sei mufloni sono stati trasferiti dall’Isola del Giglio al Parco faunistico del Monte Amiata grazie all’associazione Irriducibili Liberazione Animale. Salgono così a 23 gli esemplari salvati da questi volontari.
Il loro progetto va avanti da molto prima che la questione dei mufloni del Giglio diventasse un caso nazionale. Si sapeva da tempo che questi ungulati venuti da lontano erano destinati a scomparire dall’Arcipelago toscano e così già nel 2018 l’associazione Irriducibili Liberazione Animale aveva sottoscritto per prima un patto con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per portarne in salvo un certo numero, sia dall’isola d’Elba che dal Giglio. Una volta raggiunta la quota fissata, un anno fa l’accordo è stato rinnovato senza limiti di numero. La collaborazione ha funzionato e i salvataggi dei mufloni sono andati avanti.
“È un progetto che prosegue da anni, siamo arrivati a salvarne 23 – spiega il presidente dell’associazione Alessandro Torlai – Il loro destino era quello di essere eliminati a causa dell’eradicazione in corso ma grazie al nostro intervento vivranno una nuova vita in luoghi sicuri senza più il pericolo di essere presi a fucilate. Ringraziamo il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e il Parco faunistico del monte Amiata per la collaborazione”.
Se delle catture si occupa il Parco le spese di mantenimento dei mufloni sono a carico dell’associazione: “Mantenere degli animali in cattività ha dei costi notevoli – aggiunge Torlai – Oltre al mangime c’è la manutenzione dell’area e dei recinti, gli esemplari devono essere controllati e se tendono a formare gruppi misti di maschi e femmine bisogna sterilizzarli”. Questo è un vincolo preciso dato da Ispra per ottenere l’autorizzazione al trasferimento: i mufloni non si devono riprodurre. “Chi vuole aiutarci a mantenerli ci può contattare via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o anche sulla nostra pagina Facebook“.
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