Roma, 11 luglio. “Contro la crisi energetica occorre una risposta radicalmente diversa e centralizzata: un commissario straordinario che, come nelle altre crisi che abbiamo vissuto, operi con poteri speciali, attuando tutte le misure necessarie per superare divisioni regionali e veti locali nell’interesse nazionale, per velocizzare i procedimenti realizzativi, per indirizzare in maniera efficiente le risorse energetiche disponibili
e, infine, per impedire che il mercato degeneri in speculazione e corsa all’accaparramento”, è la proposta, già lanciata nei mesi scorsi e rilanciata oggi da Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione, che spiega: “È il momento delle scelte. Non si può arrivare sempre dopo, cercare di limitare i danni e chiedere alle aziende di ridurre la produzione perché manca il gas. Questo non è accettabile in un paese manifatturiero come il nostro. Tutti, anche nel nostro quotidiano possiamo fare degli sforzi, ma è chiaro che dobbiamo fare quadrato sulle nostre aziende, che reggono tutto il sistema Paese e che in certi casi si fermano pur avendo ordini”, ribadisce Mazzetti.
“Con la manutenzione di oggi arriva un’altra stangata ai fluissi del gas dalla Russia e dobbiamo adottare immediate contromisure. Il governo è in comprensibile difficoltà, anche perché qualcuno non perde occasione di alimentare sfiducia, Cingolani non riesce a tradurre in pratica le buone idee, alcuni vanno dietro a quello o quell’altro no. Il Paese non può aspettare. Serve subito – sottolinea ancora Mazzetti – un commissario straordinario con compiti precisi: riprendere e potenziare la produzione nazionale di gas ed estrarlo al massimo ovunque sia possibile come nell’Alto adriatico; sostenere le produzioni energivore di base o ad alto valore aggiunto, anche destinando loro quote della produzione nazionale a prezzo calmierato; in parallelo, implementare le comunità energetiche a fonti rinnovabili; permettere pieno sviluppo del nucleare; acconsentire senza se e senza ma ai termovalorizzatori in tutti i territori che ne sono sprovvisti; sviluppare, incentivare la produzione termica ed elettrica da biomassa; trasformare le imprese agricole da consumatrici a generatrici di energia. La transizione energetica, così come oggi è impostata, non tiene conto dei tempi e dei bisogni di famiglie e imprese e ha prodotto il paradossale risultato di far tornare a pieno regime le centrali a carbone, non solo in Italia, ma in tutta Europa”.
“Non servono – conclude Mazzetti – solo bonus e misure tampone, serve una strategia di ampio respiro, ma con le procedure ordinarie siamo destinati a rimanere al palo come siamo adesso, ostaggi dell’oppositore di turno o del calcolo elettorale o delle rendite di posizione di determinati settori, serve un commissario straordinario e serve ora. Per il bene dell’Italia”.