scritto da Anci Toscana
La relazione del presidente Anci ha aperto la due giorni dedicata all'attuazione del Piano
“Siamo arrivati puntuali all’appuntamento preso all’Assemblea di Parma. Avevamo detto che entro giugno 2022 tutte le risorse destinate ai Comuni avrebbero dovuto essere assegnate. E così è stato. Tutti i comuni, le città metropolitane e le province d’Italia sono destinatari delle risorse: sono state già assegnati 30 mld, altri 10 mld stanno per essere assegnati.
Si è completato l’iter procedurale. Abbiamo corso i primi cento metri, passandoci testimone più volte, in un gioco di squadra che ha visto l’ANCI impegnata gomito a gomito a lavorare con i Ministeri titolari delle misure, ma anche con il Parlamento che ha ascoltato molte nostre istanze. Rispettare l’impegno per noi era un dovere e l’abbiamo fatto. Ora siamo solo all’inizio del cammino: bisogna passare alla fase successiva e rimettere mano a diversi aspetti di questo lavoro, se vogliamo che questo Piano si trasformi in progetti che funzionino nella realtà e non solo sulla carta”. Lo ha evidenziato il presidente dell’Anci Antonio Decaro nella sua relazione introduttiva a ‘Missione Italia – 2021/2026 il PNRR dei Comuni e delle Città’, l’evento organizzato dall’Anci per fare il punto sull’attuazione in Italia del piano Next Generation Eu. (La relazione integrale)
Il Presidente ha sottolineato come lo scenario sia profondamente mutato negli ultimi sette mesi rispetto all’avvio del percorso del PNRR: “L’invasione russa dell’Ucraina, la guerra in Europa, la crisi economica e finanziaria internazionale, il collasso del sistema di distribuzione delle materie prime, la gravissima crisi energetica, l’impennata dei prezzi sono tutti fattori dirompenti, imprevedibili, che inevitabilmente stanno avendo un impatto sull’Italia e sulla sua economia. Da adesso in poi – ha aggiunto – dovremo essere molto più bravi per adeguare il nostro passo di marcia a una situazione che è cambiata e che probabilmente è destinata a cambiare ancora”.
E proprio in questo momento delicato per la vita del Paese, con un certo clima di sfiducia che monta nel Paese nei confronti delle prospettive economiche, il messaggio di Decaro alla platea è stato chiaro: “Non ci possiamo permettere di far venir meno la fiducia degli italiani, che è una risorsa perfino più importante dei soldi che arrivano da Bruxelles. Non sono d’accordo che tutto il PNRR andrebbe riscritto, che gli obiettivi che ci siamo dati non sono più alla nostra portata, che bisognerebbe ricominciare da capo. Non ci sono problemi che non possano essere affrontati. Dobbiamo – ha spiegato – darci degli obiettivi e rafforzare il coordinamento politico e tecnico, per dare un messaggio di ordine, di presidio delle questioni e di chiarezza delle soluzioni”.
Ma da cosa ripartire allora, nel momento in cui si entra nella fase operativa del PNRR? Decaro ha innanzitutto rivendicato con orgoglio la battaglia vinta da Anci per ottenere l’assegnazione diretta ai Comuni delle risorse, citando alcuni esempi emblematici come quello degli asili nido. “Per la pubblicazione della graduatoria dei progetti dei Comuni è questione di pochi giorni, se non di ore. La scadenza del bando era prevista il 28 febbraio. E malgrado due proroghe l’iter è completato ed entro il marzo 2023 c’è l’impegno ad aggiudicare i lavori assicurando 264mila nuovi posti in asili nido o nelle scuole d’infanzia per i nostri bambini”.
Lo stesso discorso vale per la questione del personale in dotazione ai Comuni su cui Anci ha ottenuto significative innovazioni. “Abbiamo semplificato la possibilità di attivare contratti a tempo determinato su specifiche azioni e dovrebbe essere più facile e veloce assumere personale da assegnare specificatamente ai progetti del PNRR”, ha ricordato Decaro. “Ma non possiamo dimenticare che lo sforzo di programmazione per il PNRR i Comuni lo hanno fatto in carenza di personale, al termine della lunga stagione dei tagli che ha creato un buco di 120 mila persone. Anche grazie al PNRR mi auguro si possa chiudere per sempre la pagina delle politiche sbagliate degli anni scorsi che hanno allontanato i nostri giovani dalla P.a”. “Il fattore tempo non è dalla nostra parte, ora c’è la scadenza delle autorizzazioni, la preparazione delle gare, bisogna trovare una soluzione urgente sul personale”, ha proseguito Decaro proponendo anche di “coinvolgere Cdp e Consip secondo una linea inaugurata dall’Anci”.
Nel suo intervento il presidente ha poi indicato alcuni punti critici su cui bisogna intervenire nella fase cruciale di attuazione del PNRR. Innanzitutto, il tema delle semplificazioni sulle autorizzazioni: “Torniamo a chiedere con forza, che si intervenga soprattutto sulle procedure. Sui tempi e sulla mentalità e sulla missione stessa di chi detiene il potere di dare o di negare un’autorizzazione. Che la procedura del silenzio assenso diventi la regola”, ha ribadito.
Poi il tema della qualificazione delle stazioni appaltanti. “Spero avremo modo di parlarne con il Governo nelle prossime ore: non si può pensare di introdurre proprio adesso modifiche alla normativa in materia di appalti in corso d’opera”, ha scandito Decaro. “Come stazioni appaltanti i Comuni in questi anni hanno fatto il proprio dovere e siamo tra i primi investitori di risorse. Quella modifica significherebbe la paralisi totale, dappertutto e sarebbe la fine del PNRR per i Comuni”, ha sottolineato.
Ancora la questione dell’aumento dei costi che sta mettendo a rischio la stessa azione di investimento dei Comuni. “Stiamo lavorando affinché vi sia un fondo dedicato ai Comuni che funga da cuscinetto per i finanziamenti PNRR che subiscono rincari dei quadri economici. La norma contenuta nel decreto legge 50 in fase di conversione è la strada utile, purché sia definita una quota specifica dedicata ai Comuni, per cui l’Anci ha già chiesto 500 milioni per il 2022”.
Infine, il presidente Anci ha lanciato un appello in vista della campagna elettorale. “È inevitabile che le elezioni producano un sano confronto dialettico politico, ma noi chiediamo che a pagarne il prezzo non sia il Paese. Chiediamo che la campagna elettorale non arresti il processo di crescita e di modernizzazione del Paese che vede nel PNRR uno dei suoi maggiori alleati”.