scritto da Giampiero Sammeri
Sono rimasto molto sorpreso delle dichiarazioni fatte dal presidente del Parco regionale di Migliarino San Rossore e ancor di più del fatto che, prima di fare considerazioni sull’attività di un altro parco, non abbia sentito l’esigenza di telefonare al suo collega presidente. Ma tant’è, questo mi rende libero di fare alcune considerazioni sul parco di Migliarino San Rossore.
Per prima cosa se Bani avesse avuto l’attenzione di leggere cosa è stato scritto in questi giorni, anche senza telefonarmi, avrebbe dovuto avere chiaro che non c’è nessuna necessità di offrire un’area recintata per ospitare mufloni catturati all’isola del Giglio. Ne abbiamo già 2 e la principale, localizzata presso il centro di recupero fauna selvatica di Semproniano, è gestita da un’associazione animalista che potrà garantire una gestione degli animali sicuramente più appropriata di quella che potrebbe garantire Bani, vista la differenza di competenze nelle materia.
E veniamo al parco di Migliarino San Rossore; leggendo le dichiarazioni di Bani un lettore potrebbe intuire che da quando è diventato presidente sono cessate le operazioni di abbattimento dei daini (oltre 1300 nell’ultimo anno) e si è intrapresa una virtuosa strada fatta solo di catture e trasferimento degli animali.
Peccato che, invece, gli abbattimenti proseguono regolarmente e per questo, senza dover far nessun accesso agli atti, che comunque può fare qualunque associazione animalista se vuole, vorrei domandare al Presidente Bani se gentilmente ci dice quanti daini sono stati abbattuti nel Parco di Migliarino San Rossore da quando lui è presidente (8 Luglio scorso) ad oggi, quanti nell’ultima settimana e quanti ieri, mentre lui scriveva le sue esternazioni.
Sono portato a pensare che i Daini abbattuti a San Rossore dall’8 luglio scorso ad oggi siano molti di più, non dei Mufloni che abbatteremo al Giglio, ma di tutti quelli presenti compresi quelli già catturati e trasferiti e di quelli che cattureremo ancora.
Non solo, il 28 Luglio scorso il parco regionale Migliarino San Rossore con determina n. 410 ha bandito una gara per affidare per tre anni un servizio per gestire una struttura all’interno del parco con la finalità di ritirare i cinghiali e i daini abbattuti nel parco, eviscerarli e commercializzare le loro carni.
È stabilito il prezzo: chi si aggiudica la gara dovrà pagare al parco 2 € al Kg per il cinghiale e 1,5€ al Kg per il daino.
Ora la domanda è questa: Bani non sa cosa avviene nel suo parco? Se così fosse sarebbe una cosa grave, ma lo sarebbe ancora di più se lo sapesse e scrivesse le cose di ieri.
Noi per il progetto Let’s go Giglio abbiamo fatto numerosi incontri pubblici, interviste, abbiamo un sito dedicato dove è scritto per filo e per segno cosa facciamo: insomma siamo trasparenti.
Mi pare invece di capire che il Presidente del Parco di Migliarino San Rossore abbia scelto la cortina fumogena: dice che cattura tutti i daini mentre ne viene affidata la gestione delle carni e gli abbattimenti continuano tranquillamente.
Un’ultima domanda: ma i daini eventualmente catturati dove verranno trasferiti? Perché se dovessero finire in un centro di macellazione o in un’azienda faunistico venatoria per essere abbattuti a pagamento, più che di etica si dovrebbe parlare di manipolazione delle menti.
Giampiero Sammuri
24.11.2021