fonte greereport.it
Con i progetti co-finanziati da Mise e Regione Toscana, Scapigliato sta mettendo a rete le competenze scientifiche coltivate sul territorio per andare verso l’economia circolare
Dato che non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che l’ha generato, Scapigliato srl ha scelto la strada dell’innovazione per trovare nuovi e più sostenibili modi di gestire i rifiuti rispetto allo smaltimento in discarica.
«Abbiamo attivato una serie di progetti che consentano di superare le criticità della fase attuale, e dare soluzioni concrete ai bisogni di miglioramento delle condizioni di vita delle persone, di qualità del territorio e anche di qualità dei processi produttivi, trasformando i rifiuti in materia prima seconda», dichiara il presidente e ad della società Alessandro Giari, all’interno dello speciale di Granducato Tv Scapigliato – La sostenibilità ambientale attraverso l’innovazione tecnologica.
Il primo e più importante di questi progetti di ricerca e sviluppo è Beyond the landfill 4.0, co-finanziato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) e della Regione Toscana.
«Il progetto – spiega Leonello Trivelli, responsabile Innovazione e progetti strategici di Scapigliato srl – ha lo scopo di integrare nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti, massimizzando il recupero di materia e riducendo quelli destinati a smaltimento».
Complessivamente, Beyond the landfill 4.0 è dotato di un budget di circa 15 milioni di euro, e la quota parte di Scapigliato è di circa 2,4 milioni. Per fare cosa? I principali ambiti di applicazione sono tre, tutti rivolti a valorizzare le competenze scientifiche presenti sul territorio locale.
«Il primo – dettaglia Trivelli – è quello della captazione del biogas, all’interno del quale stiamo ottimizzando il processo grazie al supporto di due innovative start-up toscane. Il secondo riguarda il trattamento di alcune matrici particolari come sottovaglio e digestato, che stiamo trattando o proviamo a trattare con il vermicompostaggio grazie al supporto del Cnr di un’altra start-up di Pisa. Il terzo punta a realizzare nuovi impianti per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi, coinvolgendo la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Isia di Firenze».