scritto da Armando Schiaffino
Stamane alle ore 10.00 nel cimitero di Giglio Porto sono state tumulate le ceneri di Angela Slingsby, vedova dell'architetto Bruno Begnotti, anche lui scomparso di recente. Gli amici di sempre si sono stretti intorno ai familiari per l'ultimo saluto a una persona che ha sempre amato il Giglio, forse l'unica a innamorarsene addirittura prima ancora di conoscere l'isola.
I racconti delle sue colleghe, già frequentatrici del Giglio, che lavoravano con lei alla FAO di Roma, la indussero ad acquistare, senza mai averla vista, quella che fu poi la casa gigliese nella baia del Saraceno. Cominciò così una lunga frequentazione, anche invernale nel caso del marito, data la sua passione per la pésca e per la storia dell'isola.
Una vicenda che ebbe il suo apice nella sala della Rocca, con i coniugi Begnotti seduti davanti all'intero Consiglio comunale, allorché venne conferita all'architetto Begnotti la cittadinanza onoraria.
Espressero il desiderio di rimanere al Giglio anche dopo la loro morte, a riposare per sempre nel piccolo cimitero sopra il Bonsere.