scritto da Cesare Scarfò
Il folklore locale del Muflone: dall'ispirazione poetica alle nuove parole del dialetto locale
In questo quarto episodio di racconti sui nostri Mufloni abbiamo ascoltato quattro persone, ognuno dei quali è, a modo suo, immerso nella cultura e nella tradizione dell'isola del Giglio
: una scrittrice particolarmente appassionata della storia e del folklore di questo scoglio, un agricoltore, allevatore di capre ed operatore dell’accoglienza, uno scultore, ed un Francaio.
Per coloro che non hanno familiarità con il termine “Francaio”, è il nome del mestiere dato a chi lavora all'interno del promontorio del Franco, la terra dedicata ai boschi ed ai Mufloni. In questo luogo, negli anni ‘50 del secolo scorso, fu realizzato un progetto di conservazione che ha contribuito con successo a salvare i Mufloni dall'estinzione. L'aggiunta di “Francaio” al vocabolario locale è un altro esempio di come il Muflone sia diventato parte della storia e del folklore del Giglio.
La voce degli isolani è ignorata dall'ente parco
Nonostante la tenacia degli abitanti del luogo e quelli che amano il Giglio, che hanno espresso con passione ed anche coraggio il loro desiderio di vedere i Mufloni protetti, le autorità hanno scelto di non ascoltare i membri della nostra comunità ed intendono procedere con il loro piano di sterminio. Più amici ci raccontano le loro storie e ci parlano dei loro ricordi e pensieri sul Muflone del Giglio, più ci sembra incomprensibile quest’azione ideata dall’ente parco che le istituzioni stanno portando avanti con il progetto “LetsGo Giglio” finanziato con circa 1.6 milioni di euro.
Il Muflone è una parte della cultura, tradizione, e folklore dell’Isola del Giglio
Il Muflone è una creatura che sembra appartenere più alla Mitologia che alla realtà.
La Natura infatti, disegnando questa creatura fantastica, ha abbondato in bellezza, dolcezza e magia.
E’ un animale che suscita “impressione e gioia” al tempo stesso, come ci racconta il Ghigo dell’Hermitage, che li vide scendere dal Poggio del Falcone, presso la Torricella (toponimo che deriva dalla parola “Turriccia”, che come ci ha spiegato il Ghigo, significa luogo nel quale venivano svezzate le giovani capre).
E’ una creatura che riconosce l’uomo, come descritto nel racconto di Michele del piccolo Muflone Lorenzo.
E’ un essere magico che è così bello ed affascinante da dare l’ispirazione a Palma per scrivere una commovente e suggestiva poesia.
Il Muflone, come ci spiega Franco, “potrebbe diventare una risorsa per gli isolani stessi, come luogo di attrattività per le famiglie con i bambini”.
Il Muflone è una parte della cultura, tradizione, e folklore dell’Isola del Giglio e non dobbiamo farcela portare via da nessuno. Dobbiamo proteggere e onorare queste creature meravigliose che adornano e tengono viva l’anima arcaica e più vera della nostra isola.
Ringraziamo di cuore Federigo, Michele, Palma e Francesco e li ascoltiamo in questo quarto episodio sui racconti dei Mufloni del Giglio:
Cesare Scarfo’
savegiglio.org