Uno studio sui tursiopi che vivono nel Sito Natura2000 recentemente istituito in Toscana
Lo studio “Long-term monitoring for the surveillance of the conservation status of Tursiops truncatus in an EU Natura 2000 site in the Mediterranean Sea. A pilot study in the Tuscan Archipelago”, pubblicato su Mediterranean Marine Science, riassume un lavoro di 12 anni su tursiopi (Tursiops truncatus) costieri nell’Arcipelago Toscano che vivono nell’area Sito di Importanza Comunitaria (Sic) di recente istituzione e dedicata alla loro tutela.
L’area fa parte della rete Natura 2000, una rete di aree protette previste dalla Direttiva Habitat allo scopo di conservare la biodiversità dell’Unione europea.
Lo studio, coordinato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e realizzato anche da ricercatori dell’Accademia del Leviatano e delle università della Tuscia, Palemo e Pisa (Antonella Arcangeli, Roberto Crosti, Ilaria Campana, Lara Carosso, Martina Gregoretti, Giulia Mainardi, Veronica Mazzuccato e Alberto Castelli), ha messo a confronto i dati di distribuzione e di presenza dei tursiopi fra i due periodi previsti per il reporting ai sensi dalla Direttiva Habitat (2007-2012 e 2013-2018).
All’Ispra dicono che «I risultati hanno evidenziato una presenza costante degli animali nel lungo termine, anche con individui giovani e grandezza dei gruppi stabili, e una maggiore frequenza nell’area durante la primavera ed estate».
Ma lo studio ha anche segnalato, «Pur senza differenza statisticamente significative, una riduzione sia nella distribuzione che nell’abbondanza degli animali all’interno del sito negli anni più recenti».
Secondo i ricercatori, «La motivazione di tale riduzione potrebbe essere dovuta alla natura mobile della specie, che potrebbe star utilizzando aree più vaste. La prosecuzione dello studio nelle prossime annualità permetterà di valutare meglio i trend della presenza della specie, il suo stato di conservazione ed eventuali misure di mitigazione necessarie per la conservazione della specie».
Lo studio, realizzato grazie all’impegno Corsica Sardinia Ferries che ha ospitato i ricercatori a bordo del ponte di comando delle loro navi, si inserisce in un progetto di più vasta portata – Fixed Line Transect Mediterranean monitoring Network – coordinato da Ispra per la conoscenza e monitoraggio di lungo termine di mammiferi e tartarughe marine e principali pressioni nell’area del bacino Mediterraneo.