Tra le tante attività che sta svolgendo la Pro Loco di Isola del Giglio, la manutenzione della sentieristica è certamente quella più impegnativa ed allo stesso tempo ricca di soddisfazioni.
La cura dei percorsi noti e la riapertura di quelli più antichi ci permette infatti di imbatterci in un gran quantitativo di ruderi che raccontano molto della vita sull’isola. Si tratta in particolare di palmenti di varie tipologie e forme, di forni ed abbeveratoi spesso completamente sommersi dalla vegetazione.
Non ce ne vorranno i proprietari dei fondi se in qualche occasione ci siamo preoccupati di mettere questi gioielli in sicurezza prima ancora di risalire al legittimo proprietario, siamo convinti che renderli visibili e preservarli dall’azione distruttiva delle radici sia un compito fondamentale di chi si prende cura del territorio perché lega saldamente la bellezza della nostra isola alla sua storia.
Invitiamo tutti coloro che, avventurandosi tra i sentieri, dovessero notare altri manufatti sommersi dalla vegetazione a segnalarceli al fine di provvedere alla pulizia della zona per restituirli alla visione dei tanti camminatori.
Zona Santo, palmento doppia vasca senza edicola
Zona Pianello, palmento con edicola
Zona Pianello, in primo piano forno per essiccare fichi ed uva
Zona Verdello, in epoca recente usato come abbeveratoio,
anticamente probabile palmento di origine etrusca/romana (da verificare)
Zona Madonna Battista, resti di palmento
Zona San Giorgio, palmento con edicola a doppia vasca
Zona San Giorgio, palmento doppia vasca con edicola
Cava di granito a Cala del Piccione
Cava di granito a Cala del Piccione
Zona le Fonti, mulattiera Porto - Castello, vecchie fonti
Zona le Fonti, mulattiera Porto - Castello, vecchie fonti
foto e articolo prelevato da Giglionews.it