Foto relative alla presentazione del mio libro 'Alla ricerca di una tradizione: la vita musicale degli abitanti dell'Isola del Giglio' , che si è tenuta oggi alle ore 18,00 presso la piazzetta contigua alla storica sala dei Lombi, all'Isola del Giglio. Grazie a tutti i convenuti in questo giorno in cui l'isola festeggia S. Mamiliano, patrono del Castello.
Di seguito un estratto: 'Gli studi etnologici ed etnomusicologici che hanno riguardato il tema delle tradizioni dimostrano che gli elementi demologici, per essere definiti tradizionali anche se soggetti alla corruzione del tempo, devono comunque mantenere a distanza di secoli una chiara continuità che deve essere provata dalla facile riconoscibilità e ricostruzione della struttura identitaria. In Maremma questa riconoscibilità si può osservare bene in tutto quel vasto repertorio tradizionale diffuso soprattutto nell'area collinare grossetana e nel territorio più montuoso, fino ai paesi del Monte Amiata che va dall'ottava rima alle befanate e le maggiolate, passando per gli stornelli e i rispetti. Nel caso del Giglio questa riconoscibilità affiora invece solamente in quegli elementi che possono essere interpretati secondo le dinamiche della 'tradizionalità' come nel caso de La nenia di Capodanno, de La serenata degli sposi (nella sua forma rituale ma non nella sua forma espressiva), della quadriglia, o di tutte quelle tradizioni e usanze che non esistono quasi più ma sono documentate nei libri di Lucia Cante (2015) e di Armando Schiaffino (1970). In tutti gli altri casi, con le varie eccezioni, è bene parlare invece di 'invenzione della tradizione', specialmente nel campo della musica dove il repertorio è caratterizzato da strutture, forme e linguaggi appartenenti in massima parte alla cultura moderna e contemporanea e non possono essere interpretati come l'esito di un processo di reinvenzione ma piuttosto di rottura e invenzione ex novo'. (Cesare Nobile, 99-100, 2020)