Gli abusi edilizi, piccoli e grandi, si combattono con le ruspe non con l'ennesima sanatoria. E per far ripartire l'economia, bisogna investire nella messa in sicurezza del patrimonio edilizio e nell'efficienza energetica”
“In piena emergenza coronavirus, il leader leghista Matteo Salvini torna nuovamente a parlare di condono edilizio e pace fiscale sostenendo che seppur la parola condono sia una brutta parola in tempi di pace, ma in tempi di guerra una soluzione di tutte le controversie vada trovata. Un'affermazione assurda perché ogni volta che si annuncia o si parla di un'ipotesi di condono si mette carburante nelle ruspe dei cantieri abusivi invece che in quelle delle demolitrici. Al Paese serve ben altro. Bisogna da un lato investire, come hanno chiesto insieme Legambiente e Fillea-CGIL, sulla messa in sicurezza del patrimonio edilizio, su interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, sulla rigenerazione urbana. E dall'altro far partire davvero le demolizioni delle case abusive in tutta Italia. Per ripristinare la legalità tanto cara a Salvini, occorre approvare una legge che passi dai Sindaci ai Prefetti la competenza delle operazioni di abbattimento, perché non condizionati dal ricatto elettorale, lasciando ai Comuni solo il controllo urbanistico del territorio e la repressione dei reati, compresa l’emissione delle ordinanze di demolizione. Cosa aspetta il leader leghista a promuovere una norma del genere? O preferisce perseguire la via della “legalità all’italiana”, perché le demolizioni vanno a toccare gli interessi degli abusivi che poi vanno a votare? “, così il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani commenta le dichiarazioni rilasciate oggi da Salvini.
L’ufficio stampa di Legambiente
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