scritto da Toscana Notizie
Questa mattina a Grosseto il convegno "Reti locali 'verticali': digitalizzazione nel Distretto Rurale della Toscana Sud". Al centro della discussione un'analisi della Fondazione "Ugo Bordoni"
“In provincia di Grosseto e in Maremma la consapevolezza della necessità di usare le nuove tecnologie è un dato acquisito”.Sono le conclusioni che l’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras ha tratto questa mattina in occasione del convegno ‘Reti locali "verticali": digitalizzazione nel Distretto Rurale della Toscana Sud", in programma nella sede della provincia di Grosseto.Al centro del convegno la presentazione di un focus sui vantaggi per il distretto rurale che possono derivare dai processi di digitalizzazione, a partire dal settore agricolo e in particolare vitivinicolo.L’analisi è stata svolta nell’ambito dell’accordo tra Regione Toscana e Fondazione Ugo Bordoni per lo ‘Sviluppo evolutivo del Centro di Competenze 5G e tecnologie innovative della Regione Toscana’.Anche sul fronte dell’utilizzo delle nuove tecnologie in agricoltura, “la Maremma - ha detto Marras - è un laboratorio a cielo aperto, proprio per la gestione ordinata delle risorse e proprio perché siamo di fronte a una crisi climatica straordinaria. Abbiamo necessità – ha aggiunto - di introdurre elementi che ci facciano usare al meglio ciò di cui disponiamo, come le risorse naturali, e per migliorare la produttività delle nostre aziende”.Lo studio - Secondo lo studio condotto dalla Fondazione “Ugo Bordoni” sul Distretto rurale Toscana sud, L'uso dei nuovi servizi digitali è decisivo anche in un contesto a basso grado di digitalizzazione, come quello agricolo.La sfida è quella dell’agricoltura di precisione, fondata su acquisizione, conservazione e stoccaggio di dati. In particolare sulla direttrice del cloud computing, che può anche costituire la base in un futuro non molto lontano per il ricorso all’Intelligenza artificiale.Per compiere questo salto tecnologico, evidenzia la Fondazione, occorre allargare il mercato dei servizi digitali innovativi nelle sue fasi iniziali, promuovendo l’incontro tra chi propone servizi e piattaforme innovative e il tessuto delle imprese, soprattutto quelle con un basso grado di digitalizzazione.Ruolo chiave per elevare il grado di digitalizzazione nei distretti possono svlgere enti terzi aggregatori. Ovvero aziende che si situano tra domanda e offerta di soluzioni informatiche e che possono assumere diverse configurazioni (società di servizi, venditori di hardware e software gestionale, fornitori di macchine agricole, associazioni), svolgendo la funzione di cinghia di trasmissione per la diffusione dell’innovazione digitale.