Egregio signor sindaco di Livorno, dottor Luca Salvetti,
La città di Livorno, già fortemente penalizzata riguardo al mondo del lavoro, non può permettersi di far delocalizzare la compagnia Toremar o addirittura farla mettere in liquidazione come possibile scenario dichiarato dalla stessa compagnia.
La linea A1 Livorno – Capraia, compresa la linea A1 Bis Livorno – Gorgona, ha bisogno di forte sostegno e impegno da parte di tutte le istituzioni affinché il servizio venga non solo garantito ma anche migliorato.
Navi adeguate e strutture adeguate è quello che chiedono sia la comunità che i lavoratori.
Serve un piano industriale adeguato e migliore.
I lavoratori chiedono che le risorse stanziate attraverso il Fondo complementare per il rinnovo e per il refitting della flotta mercantile debbano essere spese e non accantonate per svariati motivi dovuti a vincoli imposti.
I lavoratori chiedono al Governo e alla Regione di adottare al più presto le azioni necessarie affinché le risorse residuate non vengano disperse.
I lavoratori auspicano fortemente che il Governo continui e migliori la strategia di accompagnamento del settore verso la transizione green dell’intera flotta mercantile.
Ad oggi i lavoratori Toremar in organico dell’azienda sono 277, compresi gli impiegati degli uffici, tutti stabilizzati con contratti adeguati che garantiscono la contribuzione di 14 mensilità annuali e la copertura pensionistica per tutto l’arco dell’anno; è impensabile il messaggio più volte ascoltato, che il dipendente Toremar sia un privilegiato grazie alla sovvenzione pubblica.
Il contratto aziendale Toremar prevede che le ore di straordinario accumulate nei 15 di lavoro a bordo dal personale navigante, anziché retribuite, vengano tramutate in riposi da fruire a terra; questo deve essere chiaro.
Un contratto che permette una vita dignitosa non significa che il lavoratore sia un privilegiato. Anzi, con conti alla mano, i lavoratori Toremar percepiscono stipendi molto inferiori rispetto alla media nazionale. Un contratto, come previsto in deroga alla normativa nazionale ed internazionale, a maggior favore del lavoratore in merito al maggior riposo a terra per le molte ore di straordinario effettuate in servizio a bordo.
Il doppio equipaggio per ogni nave, inoltre, ha garantito anche l’efficienza del servizio, per non parlare della professionalità acquisita.
Oltre alla richiesta di un bando unico esercitato da un unico soggetto, le istituzioni si devono impegnare a fare in modo che le persone oggi impegnate in Toremar continuino a lavorare con stabilità e con l’alternanza di turni di lavoro adeguata come quella attuale.
È impensabile che con un nuovo bando di gara si rischi un disservizio fatto di navi vecchie e con il sangue dei lavoratori.
Ciò di cui oggi il lavoratore Toremar usufruisce, contrattualmente parlando, dovrebbe essere esteso a tutti i lavoratori marittimi che operano con le altre compagnie presenti nel nostro arcipelago.
Importante sarà anche lavorare sul trasporto pubblico su gomma e ferroviario al fine di creare un vero collante. Si auspicano stazioni marittime adeguate e parcheggi.
Il porto mediceo così gestito non permette di migliore il servizio di collegamento con le isole. Non esiste più un’area pubblica dove sostare in modo sicuro anche per le persone che devono attendere talvolta in condizioni meteo avverse.
Ogni operatore portuale che lavora in porto è autorizzato alla sosta della macchina, mentre sia i residenti capraiesi che i residenti dell’isola di Gorgona compresi i lavoratori Toremar no.
Non esiste una fermata del bus nelle vicinanze dell’attracco del traghetto, utile soprattutto con il cattivo tempo; arrivare in via Grande dal Porto Mediceo è veramente faticoso.
Egregio sindaco, le siamo grati per averci ascoltato.
Speriamo di essere stati utili nel farle conoscere i nostri problemi che in realtà sono problemi sia della nostra città che di tutti i contribuenti.