fonte http://papale-papale.it scritto da Guido Alberto Rossi
La geometria è la cosa più bella che ci sia (mi è venuta così…. pensando all’articolo), per tante ragioni e in fotografia è parte essenziale della composizione di una immagine, se poi l’occhio del fotografo sa cogliere le sue forme e le sue linee riesce a stupire.
La geometria funziona per quasi tutti i soggetti fotografabili, non solo per le foto d’architettura, ma la si può applicare anche per una composizione nell’immagine di cibo, pensate a tante foto di piatti invitanti che sembrano ancora più maialosi perché composti con precisione.
Il grande Giovanni Gastel fotografava anche la moda geometricamente, facendo assumere alle modelle delle pose naturali ma molto studiate che al risultato finale erano perfette come i triangoli.
Anche molti nudi, scattati da Helmut Newton ritraggono il corpo femminile come se fosse un esercizio geometrico.
Non per tirare l’acqua al mio mulino, credo che il top delle immagini geometriche sia realizzato nella fotografia aerea.
Ovviamente bisogna saper leggere quello che vediamo dal cielo, spesso un campo, una montagna o i tetti di un borgo non dicono niente, ma se gli si gira intorno ecco che c’è un angolo magico che trasforma il tutto, da banale a bella foto.
Alcuni scienziati fotografici sostengono che è facile, provare per credere, specialmente quando il tassametro del mezzo volante scatta a quaranta euro al minuto, certo con i droni, (escludendo quelli super potenti) che hanno un’ottica limitata e molto spesso scattano solo in verticale è un po' più facile, sempre che chi lo usa sia bravo.
Ansel Adams scattava soprattutto in bianco e nero, rigorosamente da terra, con tanto di macchina fotografica a banco montata su robusto cavalletto e magari aspettava anche un giorno intero per avere la luce che desiderava sul soggetto, ma un giorno per realizzare un reportage di Badlands National Park è salito su un aereo con tanto di pellicola a colori e ha stupito il mondo con immagini geometriche ricavate dalle varie tonalità delle rocce e dalle relative ombre, qui non avendo tutta la giornata per aspettare la luce desiderata ha invertito il processo: ha usato le forme e i colori naturali del terreno e ha scattato quando erano nel cono di luce e ombra che desiderava.
Tante situazioni e soggetti magari da terra non dicono un gran che, invece ti alzi di qualche centinaio di metri dal terreno ed ecco che tutto cambia: pensate a un mercato con i suoi banchetti ed ombrelloni, da terra è un caos disordinato tanta gente e rifiuti sparsi, fotografalo dal cielo e diventa un gioco di colori, ordinati e profumati (metaforicamente parlando).
I fiumi tortuosi sono la gioia del fotografo aereo, sia perché riescono bene in foto e poi hanno un buon mercato commerciale e quindi: buoni euro, però anche qui l’importante è saper leggere bene la geometria.
Ma saldamente in testa alla classifica delle vendite delle foto geometriche ci sono le risaie, che siano nostrane o esotiche funzionano entrambe a meraviglia.
Ci sono poi i soggetti già di per loro nati geometrici, come castelli, fortezze o piazze e qui il fotografo deve metterci poco del suo genio, ci ha già pensato chi le ha progettate, basta scattare.
Viceversa, ci sono soggetti che rendono il massimo se fotografati da terra, mentre dall’alto non meritano mezzo scatto, prendiamo le spiagge tropicali con le palme, fotografate da terra ti viene voglia di camminare sulla sabbia bianca e trovare una palma che fa ombra per sdraiarti, sempre geometricamente contornato da palme e cocchi, mentre con una foto aerea non si riesce a dare quel senso d’armonia perfetta. Ma come sappiamo il mondo è un posto difficile.