Incontro con i consigli delle forze dell'ordine. Biffoni: "Educazione al web a scuola"
Come possono sindaci e amministratori difendersi dagli atti intimidatori via web? Quali sono i comportamenti da tenere? Quali gli strumenti da utilizzare? Di questo si è parlato oggi a Firenze in un affollato incontro organizzato da Anci Toscana con la Prefettura di Firenze, tenuto in diretta streaming e in presenza nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Dopo l'introduzione del prefetto Valerio Valenti, i saluti sono stati della vicesindaca Alessia Bettini e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che hanno anche brevemente raccontato le loro personali esperienze; poi la relazione di Alessandra Belardini, dirigente della Polizia Postale della Toscana, che ha illustrato l’attività, le competenze e le difficoltà del lavoro di chi indaga su questi fenomeni.
Da Belardini anche alcuni preziosi consigli pratici che valgono non solo per gli amministratori, ma per tutti i cittadini: non interagire mai con chi offende sui social; diversificare profili social (e le mail) separando quelli personali da quelli pubblici; non entrare in gruppi whatsapp o telegram che non si conoscono; conservare i messaggi e rivolgersi alla polizia postale.
Sono intervenuti poi Giuseppe Creazzo, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, che ha illustrato le leggi del settore, e Nunzia Ciardi, vice direttore generale Agenzia Cybersicurezza Digitale, che ha sottolineato come sia necessaria una 'cultura del web’ che contrasti l'imbarbarimento a cui si assiste. Infine Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana e sindaco di Prato.
“Ormai ogni volta che un sindaco mette una notizia sui social, si trova con 3 o 400 commenti e tra questi spesso anche offese, insulti, notizie inventate. Bene, devo dire che ormai non ci facciamo più caso: non andiamo a ‘disturbare’ le forze dell'ordine per questo - ha detto Biffoni - Diverso è il caso quando il fenomeno è più organizzato, come è accaduto nel caso di minacce no vax, che a volte sono sfociate in episodi piuttosto inquietanti e che hanno necessariamente portato a denunciare”. Per il presidente di Anci Toscana però “oggi è impensabile ipotizzare di far politica senza l’utilizzo dei social network. E allora, forse è arrivato davvero il momento di pensare a strumenti nuovi riguardo l’approccio ai social: a partire dall'ormai necessaria educazione al web nelle scuole, fino a una semplificazione delle leggi per facilitare il lavoro delle forze dell’ordine”.