scritto da greenreport.it 

Al via un fitto calendario d’incontri per approfondire le decine di proposte impiantistiche arrivate per mettere il territorio in grado di gestire i rifiuti che produce

Il vecchio Piano rifiuti e bonifiche (Prb) della Toscana è scaduto da anni senza aver centrato nessuno dei principali obiettivi che si era dato, in larga parte per le enormi difficoltà nel realizzare nuovi impianti di gestione

– un gap che sta pesando sempre di più sulla Tari pagata da cittadini e imprese –, ma il successore inizia finalmente a stagliarsi all’orizzonte: si chiamerà Piano dell’economia circolare, e la relativa proposta di adozione arriverà in Consiglio regionale.

È quanto emerso dall’audizione tenuta ieri dall’assessora Monia Monni, intervenuta nella commissione Ambiente del Consiglio, guidata da Lucia De Robertis.

Gli obiettivi generali del nuovo Piano sono strettamente legati al raggiungimento degli obiettivi indicati dall’Ue (e recepiti dall’Italia nel 2020) nell’ultimo pacchetto normativo sull’economia circolare, prevalentemente incentrato sui rifiuti urbani.

In primis dunque emerge la necessità di ridurre la produzione dei rifiuti, oltre al miglioramento quali-quantitativo delle raccolte differenziate e quindi il raggiungimento dell’80-85% nel 2035 (oggi al 62,12%, ndr) per raggiungere l’obiettivo del 65% di riciclo di materia (oggi stimato attorno al 4350%), e al contempo non superare la soglia massima del 10% di smaltimento degli urbani in discarica (oggi al 37%).

Un contesto in cui ancora non è chiaro quale sarà l’ambizione nel dare una risposta proattiva alla gestione dei rifiuti speciali – le autorizzazione per i relativi impianti arrivano (o meno) sempre dalla Regione –, che pure sono molti di più  (10,1 mln ton/anno) degli urbani (2,15 mln di ton/anno) che ricadono nell’ambito della privativa comunale.

Nel frattempo Monni ha illustrato ieri il cronoprogramma sul percorso di approfondimento necessario per le decine di proposte impiantistiche – teoricamente idonee a gestire sia rifiuti urbani sia speciali – già presentate nell’avviso pubblico esplorativo sul nuovo Piano dell’economia circolare.

Come sottolineato dall’assessore, la formazione del piano dà spazio a momenti importanti di confronto, con accesso ai documenti sulla pagina del Garante della partecipazione, tra sintesi dei contenuti e pagina web dedicata, per poter partecipare anche a sedute pubbliche di approfondimento sulle tecnologie. Le date indicate vanno dal 6 al 15 giugno, per poi passare al confronto per la stesura del piano vera e propria, con 6 incontri territoriali in presenza – dislocati sul territorio regionale – dal 16 giugno al 14 luglio, senza dimenticare i tavoli di concertazione.

Un calendario d’appuntamenti pensato appunto per arrivare alla proposta di adozione al Consiglio regionale entro settembre. «Rimaniamo in attesa del fitto calendario di incontri e ringraziamo l’assessore per aver messo la commissione in grado di fare il proprio lavoro; chiediamo ancora una volta pazienza per le domande e gli approfondimenti che vorremo fare (ieri sono arrivate molte richieste d’approfondimento, dalla localizzazione degli impianti alla riflessione sui tre Ato regionali, passando dal Pnrg nazionale, ndr), in vista delle audizioni che abbiamo calendarizzato per il 20 e 21 giugno prossimi», conclude De Robertis.

   

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