scritto da Alvaro Andolfi
Un altro lutto ha colpito la nostra comunità: la perdita del caro Bruno Begnotti. L'amico architetto diventato lo storico dell'Isola del Giglio.
Con le lacrime agli occhi, voglio provare a ricordare la sua persona, ma soprattutto, vorrei descrivere l'enorme amore che ha dimostrato per la sua Isola, della quale ha sempre rispettato e valorizzato l'ambiente, e per la quale ha sempre cercato di dare una mano, per risolvere i suoi innumerevoli punti deboli.
Lo voglio ricordare nella caletta del Saraceno, mentre leggeva il giornale, accompagnato dalla sempre presente Angela, sua compagna inseparabile. Ed ogni volta, passando di lì, era difficile non fermarsi per scambiare qualche simpatica battuta o arguto commento.
Con Bruno ho avuto un buonissimo rapporto e, nonostante l'età ormai avanzata, era sempre un piacere parlare con lui, ripercorrere le tappe della sua vita e del suo approccio con l'Isola del Giglio, gli aneddoti della vita di allora, e di quando decise di acquistare la casa nella piazzetta del Saraceno, “Piazza dello Spavento”, come la chiamavamo ironicamente.
Bruno, nel lontano 1970, è stato uno dei fondatori dell'Associazione Amici del Giglio ed in questo gruppo, ha sempre “combattuto” per la salvaguardia dell'ambiente e di tutto ciò che riguardava il problema dell'insularità. “La nostra Associazione – ripeteva – sostiene tutte quelle attività che, nel rispetto e nella tutela dei valori storici, ambientali e naturali dell'Isola, siano valido incentivo alla sua naturale vocazione turistica”.
Innumerevoli gli interventi in questo senso: dalle osservazioni sul Piano Regolatore, alle prese di posizione sulla realizzazione del porto turistico alla Torricella, alla contrarietà per la realizzazione del pontile chiuso nel porto, e da ultimo, la realizzazione della ringhiera in acciaio inox, sul muretto della splendida caletta del Saraceno.
Da non dimenticare il suo grande lavoro letterario, la pubblicazione di molti libri sulla storia dell'Isola del Giglio. Questa passione lo vedeva impegnato nei vari archivi, nei quali, come un “topo di biblioteca”, passava giornate intere a studiare antichi testi. Grande suo cruccio, era la difficoltà di consultare l'archivio storico comunale.
“Bisogna individuare un locale idoneo, dove tutti abbiano la possibilità di consultazione, soprattutto i più giovani” ripeteva spesso. Per questi meriti, era stato anche insignito della Cittadinanza Onoraria, e di questo ne andava molto fiero, perché si considerava “Gigliese”, a tutti gli effetti.
Forse non tutti sanno che Bruno è stato anche un famoso vignettista, su numerosi giornali e riviste, si firmava “Bruno del Basco”. Ultimamente, dovevamo sentirci per un nuovo progetto: il censimento dei capannelli sparsi sull'Isola, corredato di foto! Un lavoro immenso che, senza dubbio dovrà essere pubblicato in sua memoria e anche perché, gran parte di questo patrimonio sta cadendo in rovina, e si fa necessaria una testimonianza storica.
Bruno, che dire... te ne sei andato in silenzio, e per colpa di questa pandemia non possiamo neanche partecipare al tuo funerale! Rimarrai sempre nei nostri cuori, perché persone come te non si possono dimenticare! La tua presenza aleggerà sempre nella Piazzetta del Saraceno, che mi piacerebbe prendesse presto il tuo nome.
Riposa in pace, ed ogni tanto da lassù, dai un'occhiata al nostro scoglietto. Il tuo entusiasmo e la tua passione saranno di stimolo per tutti noi, per continuare sulla strada che tu ci hai indicato, che porta al rispetto del nostro territorio e alla salvaguardia del nostro mare che tu tanto amavi.
Un abbraccio affettuoso ad Angela, Giulia e Livia.
Riposa in pace amico mio.