covidL'epidemia virale che ci ha fatto compagni durante lo scorso inverno è tornata con i primi freddi autunnali, come da alcuni atteso.

Purtroppo l'impennata nei casi ha già messo a dura prova il sistema sanitario regionale e nazionale ed è responsabilità di tutti rispettare le prescrizioni di base (mascherina sempre indossata correttamente in presenza di altre persone, aerazione frequente degli ambienti chiusi e astensione dai luoghi affollati)

affinché il sistema sanitario non collassi, con il rischio di compromettere il normale svolgimento delle attività mediche, uno scenario concreto nel caso in cui i contagi dovessero aumentare.

Per scongiurare ciò, è essenziale che i cittadini conoscano il protocollo da seguire in caso di contatto e che le autorità preposte lo seguano alla perfezione.

Inutile dire che qualcosa, soprattutto in queste prime settimane di emergenza, non abbia funzionato da entrambe le parti.

Proviamo quindi a fornire un piccolo vademecum del processo da seguire per poter convivere con l'epidemia durante questo inverno, facendo presente che ormai sono numerosi gli articoli che trattano l'argomento, come ad esempio questo.

Un cittadino che avesse sintomi riconducibili al COVID deve prendere contatto con il proprio medico di base, che valuterà se sia il caso di prescrivere un tampone, da effettuarsi dopo 10 giorni di isolamento fiduciario.

Qualora il cittadino risultasse positivo al tampone verrebbe preso in carico dalla ASL che provvederà quanto prima all'intervista, anche telefonica, necessaria al tracciamento dei contatti. Questi saranno successivamente registrati e contatti telefonicamente.

In caso di assenza di sintomi, queste persone potranno uscire dopo 14 giorni di isolamento oppure dopo 10 giorni con un tampone negativo. Anche in questo caso, è essenziale la tempestività nella comunicazione al medico di famiglia in caso di insorgenza dei sintomi.

L'Allegato A dell'Ordinanza n. 96 del 24/10/20 dettaglia il percorso che abbiamo appena accennato, pertanto si rimanda ad esse per approfondimenti.

Descritto il processo teorico, è bene chiarire che non sempre il processo viene svolto con la tempestività e le modalità corrette e che si basa sulle dichiarazioni dei cittadini.

Rimane quindi indispensabile per una piccola comunità come la nostra cercare di arginare eventuali focolai che si potrebbero creare, per i quali la misura migliore è l'auto-isolamento per quelle persone che temessero di avere sintomi o di aver avuto contatti con qualche sospetto positivo.

Particolare attenzione deve essere prestata dai contatti stretti (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato, che sono definibili come:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei;
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
  • una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Ricordiamo che effettuare un tampone, anche presso centri privati, prima che sia decorso il tempo minimo di circa 8/10 giorni dall'ultimo contatto con il positivo (o sospetto tale) è inutile e non implica una patente di non contagiosità, in quanto l'esame potrebbe essere effettuato troppo presto, nel periodo in cui il virus era ancora in incubazione.

l'Amministrazione monitora l'evoluzione dell'epidemia sul nostro territorio, studiando eventuali ulteriori accorgimenti da poter prendere, come sensibilizzare aziende e istituzioni ad utilizzare un sistema di prenotazione degli appuntamenti, in modo da evitare file in luoghi chiusi.

   

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