di Bruno Begnotti
Provate a chiedere: Se la tua casa andasse a fuoco, cosa vorresti salvare su tutto? Il più delle volte la risposta sarà: soldi, documenti, fotografìe.
Tutte cose per continuare a vivere, evidentemente; anche le fotografie che sono la nostra memoria tangibile, il nostro passato di cui siamo l' ultima propaggine.
Andando indietro nel tempo la memoria dei singoli, come quella collettiva, è leggibile nelle tradizioni che si perpetuano e nei documenti d' archivio. Molte sono le Comunità che riesumano antichi eventi per ribadire il legame con il passato e farne feste popolari e, insieme, validi motivi di promozione turistica: giostre, tornei, regate storiche, giochi, sfilate batteglie e altro ancora. Avviene tanto nelle Comunità numerose e ricche vedi Venezia Siena quanto in quelle che tali non sono.
Uno degli spunti che stimolano il ricorso al passato è la presenza invadente e violenta dei saraceni sulle coste italiane. “Allarmi allarmi suona la campana, "I turchi so' sbarcati alla marina” cantava Otello Profazio.
E' così che Positano per cinque anni ha inscenato lo sbarco dei saraceni, con tanto di battaglia in mare e sulla riva. Anche a Bellaria Marina i saraceni ogni anno sbarcano, sono battuti e i vincitori sfilano e il popolo è in festa. Lo stesso copione a Laigueglia, mentre ad Arezzo e a Foligno il saracino è bersaglio delle lancia di ardimentosi cavalieri. In tutte quelle rievocazioni il popolo è presente, partecipe, e ritrova il proprio passato, del quale è orgoglioso.
Al Giglio, come si sa, i saraceni erano di casa; spesso per far danni, ma il più del tempo convivendo con gli abitanti, facendo commercio con loro, frequentando le loro case. Per secoli.
Però qui nessuna rievocazione storica tranne quella, messa su alla meglio, dello sbarco tunisino del 1799. Poca voglia di passato/poca memoria?
Eppure gli spunti ci sarebbero. '
Ma Casotti di scoperta, due parole di spiegazione, e bicchierata storica; così come al palmento del Cecchetti o alla fonte del Barbarossa o al Canto del Turco. Al Campese gli sbarchi e i reimbarchi precipitosi; al Castello l'assedio nel frastuono degli spari e i saraceni presi e gli assediati vincitori in corteo sulla Piazza Gloriosa; nella caletta del Saraceno musica e danze
Senza dimenticare il Kebab e le altre specialità arabe in gara con quelle nostrane, ansonaca compreso.
Fine della fantasia, con possibilità di varianti a piacere.