IMG 20190711 130856744Prosegue nelle acque dell’Arcipelago Toscano la campagna di campionamento del “marine litter - ML”;  una rete di punti di monitoraggio è stata  messa a punto da un paio di anni e alcuni dati sono già disponibili grazie al lavoro  svolto nell’ambito del progetto INTERREG MED  Plastic Busters  MPAs.

Il partenariato è  molto  ampio e oltre al Parco Nazionale  coinvolge altri 14  partners e 17 Partners associati di 6 paesi del Mar Mediterraneo con il fine di monitorare, mitigare e governare l’impatto delle plastiche e di altri tipi di rifiuti sugli ecosistemi marini di 4 diverse Aree Marine Protette del Mediterraneo, tra le quali il Santuario Pelagos e l’Arcipelago Toscano. Il progetto nasce grazie alla collaborazione di Istituti e Enti di gestione di area protette consapevoli  della fragilità degli organismi marini  e degli effetti di una delle principali minacce presente nel bacino mediterraneo: la contaminazione da ML.

IMG 20190711 194757784Alcuni lavori scientifici  relativi alla situazione nelle acque dell’Arcipelago erano già stati pubblicati nel 2017, evidenziando che la presenza di hot spot di microplastiche in una particolare zona definita “Capraia Gyre”, era solo stagionale e transiente,  legata ad un  cambio di correnti in questa area. Tutto ciò ha stimolato i ricercatori di Plastic Busters MPAs a proseguire le indagini per ottenere informazioni corrette sullo stato di salute del Santuario Pelagos ed in particolare dell’Arcipelago Toscano.

A questo proposito nella primavera-estate 2019,  otto istituzioni europee (UNISI, ISPRA, IFREMER, l’Ufficio dell’Ambiente della Regione Corsica, PNAT, LAMMA, CIMA, Pelagos Secretary)   coordinate dall’Università di Siena e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale – Ispra, hanno realizzato la più ampia attività di monitoraggio mai effettuata in questa area.  L’intero progetto di campionamento  si è basato sui dati di un modello di distribuzione del ML  realizzato dal Consorzio Lamma  che ha ampiamente confermato quanto accennato in precedenza:  alcune aree, ubicate nelle vicinanze di  Capraia e Gorgona, sono soggette solo ad accumuli transienti di microplastiche, accumuli che possono dissolversi nel giro di ore o pochi giorni.  Sul campo al lavoro  34 ricercatori che, in 35 giorni, hanno percorso più 2226 miglia marine raccogliendo più di 140 campioni di microplastiche superficiali nell’area dell’Arcipelago Toscano e del Santuario Pelagos, realizzando  280 monitoraggi di “macro litter (rifiuti di dimensioni consistenti)”  superficiale in parallelo a 300 transetti di osservazione del biota. Durante questa enorme campagna di monitoraggio,  sono state raccolte 47 biopsie di cetacei, più di 150 campioni  di invertebrati del neustonmneustonici, 40 campioni di pesci lanterna, 120 campioni di mitili e 750 esemplari di specie edibili di pesci. Inoltre vengono regolarmente effettuate sulle spiagge delle isole dell’Arcipelago Toscano e delle coste del Santuario Pelagos monitoraggi stagionali della ML al fine di individuare  quali siano i rifiuti più abbondanti e le relative sorgenti, informazioni indispensabili  per attivare appropriate misure di mitigazione.

Ad oggi sono già disponibili i primi dati.  Le concentrazioni di microplastiche  nell’area dell’Arcipelago Toscano variano da valori pari a 0,016 items/m2 ritrovati lungo le coste dell’Isola di Montecristo a valori di 3,205 items/m2 lungo le coste dell’isola di Gorgona, con una concentrazione media per l’intera area di 0,369 ± 0,607 items/m2 (369.000 ± 607.000 items/km2). Per quanto riguarda il “macro litter”, le concentrazioni variano da 0 items/m2 a 0,004 items/m2 ritrovati in prossimità dell’Isola d’Elba, con una concentrazione media pari a 0,0006 ± 0,0006 items/m2 (592.600 ± 577.700 items/km2). Questi dati  sono in linea con le concentrazioni a livello mediterraneo. Nel prossimo autunno  le analisi delle informazioni raccolte proseguiranno, con l’obiettivo di  validare  i modelli previsionali di accumulo e soprattutto rispondere al quesito più importante: quale è l’impatto della marine litter sulla biodiversità che caratterizza le acque dell’Arcipelago Toscano? Un lavoro costante  e preciso che impegnerà i tecnici fino alla conclusione del progetto, prevista nel 2022.

   

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