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libro femminicidioscritto da Toscana Notizie  

“Sulla pelle e nel cuore. Quei bravi ragazzi che uccidono”, edito da Graus Edizioni, un saggio che esamina l’emergenza della violenza sulle donne.

Il presidente Giani: “Organizzeremo un convegno nell'ambito de La Toscana delle Donne sugli aspetti giuridici legati ai femminicidi e sull'evoluzione normativa che dovrà puntare a creare sempre maggiori condizioni di deterrenza. Ci focalizzeremo anche sulla prevenzione”  

Femminicidio.  Per la Treccani è la parola dell’anno 2023. È stato l’enorme numero di casi, il clamore e le riflessioni che hanno suscitato a far scegliere questo termine, per evidenziare l’urgenza di porre un’attenzione costante sul fenomeno. Una strage senza fine. 

Un’emergenza che la giornalista Rai Vittoriana Abate e l’avvocato Cataldo Calabretta conoscono bene.  Lavorando in sinergia, e mettendo in campo le rispettive competenze, i due professionisti hanno dato vita al saggio “Sulla pelle e nel cuore. Quei bravi ragazzi che uccidono”, edito da Graus Edizioni, con la prefazione dell’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta su Femminicidio e violenza di genere.

Il volume è stato presentato oggi in Sala Esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati alla presenza del presenza del presidente Eugenio Giani. Con lui, la capo di Gabinetto e ideatrice de La Toscana delle Donne Cristina Manetti, Claudia Eccher, consigliera del CSM,  Erika Pontini, caporedattrice de La Nazione di Firenze e uno dei due autori, Cataldo Calabretta, avvocato e docente di diritto dell’informazione. 

“Questo libro  - ha detto il presidente Eugenio Giani - si concentra su un versante che a me interessa in modo particolare: l’aspetto giuridico ovvero l’evoluzione dal punto di vista normativo dal 2013, con il passaggio nel 2019 al codice rosso e via via fino a oggi. Mi preme sottolineare la funzione del diritto su un fenomeno di grande rilevanza  sociale come questo e ragionare intorno  alla necessità di creare le condizioni per una sempre maggiore deterrenza. Rispetto a quello che è uno dei mali di questo tempo, la violenza sulle donne, sottolineo ancora che l’evoluzione di una società si misura dal livello di convivenza  tra gli individui e dal rispetto della persona umana. Ritengo che la costruzione del diritto ancora non abbia assestato  in modo equilibrato il fronte della deterrenza. Quindi l’evoluzione normativa dovrà puntare a creare sempre maggiori condizioni di deterrenza, questo  è uno degli obiettivi che ci dobbiamo porre. Così come penso si debba fare molto di più sulla dimensione della prevenzione. Per questo accolgo volentieri l’invito che mi è stato rivolto stasera di organizzare un convegno e lo faremo nell’ambito de la Toscana delle Donne: un incontro che sarà focalizzato proprio sugli aspetti giuridici e sul loro rapporto con la realtà sociale nella quale la violenza sulle donne si manifesta”.

“E’ importante  - ha detto Cristina Manetti capo di Gabinetto della presidenza della Regione e ideatrice de La Toscana delle Donne - porre l’attenzione sul femminicidio dal punto di vista giudiziario cioè  il percorso che intraprendono i processi che coinvolgono gli autori di femminicidi. E’ interessante perché è un punto di vista da approfondire per capire il valore delle parole, dei percorsi e quindi allargare anche la nostra prospettiva e sensibilizzare su uno dei temi principali di questo periodo storico che è quello della violenza di genere che dobbiamo combattere sotto tutti i punti di vista, anche quello culturale, Abbiamo bisogno di fare una rivoluzione culturale di come concepiamo il ruolo e il valore della donna in questa società”.
Partendo dalle storie di vittime di femminicidio e con le testimonianze di alcune donne sopravvissute, il saggio vuole sradicare la percezione patriarcale che ancora oggi prevale quando si parla di femminicidi. Punto di partenza è rifiutare la narrazione del “bravo ragazzo” che tende a prevalere quando si parla di violenza sulle donne.  

I due autori non permettono nessuna romanticizzazione per i colpevoli, nessun’indulgenza legata a ragioni sentimentali, che possa erroneamente giustificare quello che di fatto è un omicidio di genere, che si radica nella cultura del possesso. Un possesso che troppo spesso viene giustificato, sottovalutato e ignorato. Come si legge nell’introduzione al testo di Vittoriana Abate, bisogna “saper cogliere i primi segnali, senza sottovalutare neanche una spinta, perché uno schiaffo non è solo un colpo al viso. È un gesto che rappresenta un fortissimo abuso, una volontà di ferire il corpo e di insultare l’anima”.

“Dal 2019” - ricorda Cataldo Calabretta “c’è una legge denominata Codice Rosso rafforzata con le norme varate nel 2023 indispensabili per rinvigorire sia gli strumenti di prevenzione sia quelli di protezione delle donne nei casi di violenza domestica, stalking e maltrattamenti. Lo Stato ha fatto una scelta: la violenza contro le donne non è più un reato minore”.

Gli autori 

Vittoriana Abate, giornalista professionista, autrice e conduttrice Rai. Laureata in Giurisprudenza, dal 1990 lavora nei programmi giornalistici Rai. Da ventiquattro anni è inviata di punta di Porta a Porta. Esperta di cronaca nera e giudiziaria, si è occupata dei più noti delitti e processi italiani e dei grandi eventi di attualità. Ha collaborato con i più popolari format di RaiUno tra cui l’Arena, Vita in diretta e Uno Mattina. Ha condotto diversi format Rai tra cui due edizioni di Nella memoria di Giovanni Paolo II, Callas Tribute New York, Dalla&Caruso Tribute e Salotto Sanremo. Ha curato e condotto  diverse rubriche nei programmi Rai Uno Mattina, Estate in diretta e Weekly. È autrice di saggi e inchieste giornalistiche tra cui Ciro Vive, Le Verità sommerse, Il ragionevole sospetto, Il segreto delle lacrime. 

Cataldo Calabretta, avvocato, docente universitario di Diritto dell’Informazione presso L’Università eCampus. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Impresa, Stato e Mercato all’Università della Calabria. Ha insegnato al Master di Criminologia dell’Università Sapienza di Roma e al Corso di Laurea in Giurisprudenza dell’Unical. Noto al pubblico televisivo per essere stato consulente legale di RaiUno e per aver curato e condotto molte rubriche tra cui Parole in codice, In Vostra Difesa su Uno Mattina e I cold case italiani su Vita in diretta. Giornalista, esperto di cronaca nera e giudiziaria, attualmente è Amministratore Unico di Sorical Spa, gestore del servizio idrico integrato della Regione Calabria.

   

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