Una splendida poesia del poeta di Giglio, Antonio Ansaldo, noto a tutti come Tonino. Ormai Tonino ci ha abituati a leggere i suoi meravigliosi versi nelle sue composizioni poetiche.
Questa volta dedica le sue strofe al monte del Giglio, dove si erge la croce, meta di molti escursionisti. Descrive in modo impeccabile la posizione e ciò che lo circonda, che da lontano appare come due gobbe simili a quelle dei cammelli. Mi scuso con Tonino per aver pubblicato i versi con un certo ritardo.
Il Monte
Eppur fosti monte.
Seppur giungi
a quel tetto
nei metri
di Sua Croce
e compiuto
è tuo l’aspetto.
Tieni
a manca
due le vette
come gobba di cammello.
A dritta
tuo il dorso versa
e dolce pian piano
riva sulla rena
salsa ed arsa
ei piè
abbagna nel cristallo.
Sù l’irto picco
miri il tutto
giù dabbasso
o Cristo in croce...
E vegli
sul tuo popolo
imperfetto
strano scemando
tra lor sanguigni
in quel difetto.
Gigante poi bilancia
largo scoprendo
sì questi
puri nell’affetto.
Lì
dal culmine
del tuo scoglio
Crocifisso
guardi inbasso...
E il quanto
s'apre nel perfetto.
Ciò che il PADRE
sì volle fatto.
D’un sacro soffio
luce fece
sul granito
di mar circondo.
Ove
non pari
trovi altrove
di là sul mondo.
Qui vive...
soltanto “lume” solare
soltanto “celeste” mare.
Tonino, novembre 2024