Dice un antico “detto” del mare:
Pochi...
Molto pochi
Sono quelli che possono
Dare del tu
Al mare.
E quei pochi,
Molto pochi...
Non glielo danno.
Tu amico mio vero senza ombra di dubbio, sei sempre stato presente in quella minuta schiera di gente di mare.
Dove il superbo marinaio superava l’ottimo motorista che era in te.
Eppoi ancora meccanico, pescatore, falegname...
quante cose sapevi fare Terenzio nostro.
Tutti quei mestieri, appresi in tenera eta’solo e soltanto dalla scuola della vita.
Accorrevi tempestivo con assoluto amore privo d’interesse verso chi chiedeva il tuo prezioso aiuto.
Quindi abile e capace a volte un po’ arruffone, risolvevi il tutto in un baleno.
Ora ti vedo in sala macchine del “TITO NERI”... poi come un lampo salire su in coperta tra i cavi, coi marinai, sotto la pioggia di sverzine, issare corpi ancora in vita ed altri deceduti sottratti ai marosi. Ogni comandante, tirava un sospiro di sollievo nel saperti a bordo... nel vederti far la spola tra macchina e coperta.
Com’aquila mostravi sicurezza e altrettanta ne infondevi a chi ti stava vicino, tra quelle montagne di mare.
Ora ti penso... come l’amico di tutti. Mai alle mie orecchie giunsero in tutto il tempo che ti ho vissuto, parole di calunnia verso la tua persona, ma bensì l’opposto.
Ora ti penso...
Sopra una barca qualunque.
Ora ti penso nel mezzo d’un mare qualunque,
dove tu multiforme
farai SEMPRE parte
dell'equipaggio MIGLIORE
dell'isola nostra.
Il tuo Tonino, il barbottone. 13 dicembre 2019