I subacquei hanno recuperato 7 nasse liberando una musdea che vi era impigliata e una rete da pesca di 50 metri
Scesi ad una profondità tra i 50 e 60 metri, i sub della Divisione Subacquea di Marevivo e dell’associazione sportiva BigBluExplorers di Roma (centro Marevivo), supportati dalla Capitaneria di Porto dell’Isola del Giglio e di Porto Santo Stefano, hanno ripulito i fondali di Cala Cupa all’isola del Giglio.
Durante l’intervento, realizzato in seguito alla segnalazione di BigBluExplorers, con il supporto logistico di superficie del Diving Santa Liberata ScubaVillage, hanno recuperato 7 nasse composte da telaio inferiore in metallo e quello superiore centinato in alluminio di dimensioni 150 x 50 cm, una rete a tramaglio di 50 metri con i copertoni che vi sono rimasti impigliati e una bandiera di segnalazione rete. Dalle nasse è stata liberata anche una musdea e sono state rinvenute diverse lische e un osso presumibilmente di una murena, come si è potuto constatare analizzando la testa. Tutto il materiale recuperato è stato consegnato al Comune dell’Isola del Giglio per il corretto smaltimento.
Questa attività, coordinata e condotta dai subacquei della Divisione Subacquea di Marevivo, rientra nell’“Operazione reti fantasma” di Marevivo, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Politiche Agricole, con la collaborazione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Nelle precedenti due operazioni di recupero reti nelle aree marine protette che si sono svolte nei fondali delle AMP Isole Egadi e AMP Isole Ciclopi sono stati rimossi oltre 3 quintali di attrezzi da pesca.