ttratto da un'articolo di giornale della Nazione del 31 dicembre 1991
Audio della Nenia di Capodanno del 1991 clicca)
"Anche quest'anno per esser piu sicuri, siamo venuti a darvi i nostri auguri".
E' questa la prima serie di una serie di strofe che un gruppo di giovani composto da circa quindici persone suddivise tra cantori e suonatori ripete ogni anno, in una tradizione tra le piu antiche della nostra provincia, nella notte tra 31 dicembre e il 1 gennaio attraverso le viuzze e i vicoli di Giglio Castello.
L'insieme di queste rime augurali costituisce la cosiddetta Nenia di Capodanno che viene cantata sotto le abitazioni del le persone alle quali l'augurio viene rivolto alternando ogni strofa cantata solo con le voci ad un ritornello musicale che riecheggia nel ritmo i motivi della tarantella napoletana; si fondono cosi due culture che sono alle radici delle origioni della popolazione gigliese e cioè tipicamente toscana rappresentata dalle rime cantate e quella meridionale rappresentata dal ritornello sopra citato.
Le rime augurali sono composte in modo da poter personalizzare l'augurio ai vari componenti delle famiglie; la presenza femminile nell'abitazione viene ad esempio salutata da una serie di strofe l'ultima delle quali dice testualmente: «E tu sei bella e per di piu attraente, come una gemma al sole risplendente».
Anche coloro che pur non essendo nati al Giglio lo hanno eletto a meta preferita della loro vacanze raggiungendo una perfetta simbiosi con la popolazione dell’isola vengono fatti segno di augurio con la strofa:
«Questo signore di lontan venuto, sia benedetto chi ce l’ha portato». Considerando che la ripeti zione di questa «Nenia» avviene nel cuore della notte quando ormai si sono spenti gli echi dei festeggiamenti al nuovo anno e il borgo medievale di Giglio Castello avvolto da una sorta di religioso silenzio si può capire la suggestione che provoca questo canto e quanto sia radicata questa tradizione nel cuore degli abitanti del Giglio.
[ Angelo Stefanini]