I POETI DELL'ISOLA 

toninooAutore Tonino Ansaldo

 

CASTELLARE, ANNO DOMINI

Lassù
come gobba che addobba
romano domina.

Dove mille e mille anni dietro
come Domizie pel pendio v'erano
poi a grappoli a scendere lieve
le une verso le Scole
due rupi a mare
due scarse isole
le altre verso la deserta piaggia
bianca e curva, ampia e priva.
Ai più del colle
nel divino anfratto
che il Padre sì volle fatto
tra scogli e di vila muri a mare
una cetaria incastonata v'era.

Poi 
poco a presso
termine aveva l'abitato tutto
che di piaggia grande intiera
solo un quarto ingombro data.

Laggiù, dove la roccia baciava la sabbia,
laggiù, nell'antico quarto abitato
potente terno
da romana mano costrutto
il grande molo difendeva
di legno navi a vela
a remi, biremi e triremi
cariche a fondo
di bianco sasso forte.
n colonne, rettangoli
ora quadri come lingotti
argento in isola cavato a riva.

Laggiù, nell'antico quarto
a radice del colosso molo
a radice della difesa diga
di schiavi la schiena lercia e curva
grave faticava sulla pietra pesa
e romana verga sulla carne serva
sangue versava sulla pietra tersa.
Fissa da corde sopra di legno rulli
issata dai gran ponti.
Tutto nell'imbarco.
Poi .. al di la del mare
verso l'impero immenso.

Lassù
come gobba che addobba
romano ancora domina ancora
   

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