I POETI DELL'ISOLA
Autore Tonino Ansaldo
BALCONI SUL PORTO
Siccome l’arcobaleno case com’esso proprio sulla piaggia stanno,
Questi, mirando, visione ovunque l’un d’un altro c’hanno.
Balconi bianco cinti di metallo. Ai graniti in braccio bianc’arte di scalpello.
L’uno a l’altro nessun gemello. Nessun co’ l’altro in parallello.
Lungimirando, nostalgici.
Non più melodie e d’amor parole a la morosa, con isolano accento volando sù rossa una rosa.
Non più in procession coperti coi ricami di lenzuoli e copriletti. Sotto il clero sopra essi lumi col cero.
Sempre meno nostro Giglio forestiero.
Nel dì dei dodici remi in corsa balconi pulsanti di cuori in sofferenza d’iride avvolti il porto teatro doventa.
Sul balcon posto cavalcando nubi di ricordi lontano volo nel beare. Sul balcon posto visto il verde mare baciare il bianco scoglio dell’isoletta, del sasso tondo, finsù nel “Lazzaro” quivi lo scarpone quivi gabbianara triste e bella ai confini del mondo.
Un vecchio … sul balcon posto zoppo inabile s’affaccia d’un porto a rimirallo.
Non più questo mostra vele mosse sù scafi di viva quercia nobile. Ora triste l’anima dei venti musica sartie scosse sù scafi di plastiche morte.
Non più marò d’un magno mare coi remi di lance dentro bonacce al traino navigli. Tronche le groppe tra piaghe e preghiere. Di Giglio marina loro i massimi figli.
Sfondava maestri, libecci, levanti, ponenti, a benedire o maledire la rosa dei venti. Marò sù alberi scoiattoli volanti.
Nei presenti giorni volti parenti sui marmi adorni dall’orfana salsuggine raggiunti. Al Bonsere ormeggiano.
Lente, l’occhio del vecchio sul balcon posto lagrime piove. Rivano al cuore. Al tempo arreso al fato.
Col vecchio scompare Giglio d’un passato.
Non più sorgerà. Solare. Tramontato.
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