FIRENZE – Sono stati 1200 i chili di cibo e 104 i litri di bevande recuperati da colazioni e buffet in hotel fiorentini, donati a oltre un centinaio di persone assistite da una struttura Caritas. E' questo uno dei risultati delle azioni antispreco e riduci rifiuti promosse da Urban Waste, progetto finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020 entrato nel vivo a maggio dell'anno scorso e giunto oggi alla sua conclusione.
Realizzato grazie a un accordo tra Regione Toscana (capofila) in collaborazione con Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR), Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Alia Spa, Publiacqua Spa, e i principali portatori di interesse pubblici e privati, per otto mesi il progetto ha messo in atto particolari azioni per recuperare le eccedenze alimentari e per ridurre i rifiuti su tutto il territorio fiorentino.
Quattro le iniziative previste, oltre alla donazione di cibo da parte di hotel a fini di solidarietà sociale, si sono distribuite doggy bags, si sono diffuse istruzioni sulla raccolta differenziata in diverse lingue e promosso l'uso dell'acqua di rete. Grazie proprio a quest'ultima azione i 22 fontanelli di Publiacqua a Firenze hanno incrementato l'erogazione arrivando nel 2018 a distribuire 12 milioni di litri di acqua, una cifra che porta con sé 8 milioni di bottiglie di plastica non prodotte con un risparmio di 3,2 milioni di euro.
Il risultato, nel suo complesso, giudicato molto soddisfacente dall'assessore regionale all'ambiente, che si inserisce perfettamente nel sistema dell'economia circolare che la Regione sta promuovendo nelle sue politiche e in base al quale sta aggiornando anche il Piano regionale rifiuti. Le azioni antispreco, nell'ambito della strategia europea dell'economia circolare, sono considerate fondamentali per ridurre della metà i rifiuti alimentari entro il 2030. Una città come Firenze che vede un forte flusso turistico da una parte e un forte flusso di studenti universitari dall'altra, deve certamente affrontare delle singolarità che si propongono qua e non altrove.
Un caso pilota quello di Urban waste di assoluto interesse quindi, secondo l'assessore. Che ha invitato adesso a proseguire sulla strada intrapresa puntando con maggiore energia sulla promozione delle doggy bags, strumento utile che ancora non è propriamente entrato negli usi quotidiani e nella mentalità dei cittadini.
Qualche numero
Secondo un recente studio della FAO, ogni anno nel mondo vengono sprecati circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo di cui l'80% ancora consumabile.
In Europa si sprecano in media circa 180 chili di cibo pro capite all'anno lungo l'intera filiera alimentare. Considerato che per produrre un kg di cibo si immettono in aria in media 4,5 chili di CO2, in Europa circa 89 milioni di tonnellate di cibo sprecato producono 170 milioni di tonnellate di CO2 equivalente/anno, ripartite tra industria alimentare (59 milioni di tonnellate di CO2), consumo domestico (78 milioni di tonnellate), altro(33 milioni di tonnellate).
La produzione del 30% di cibo che poi non viene consumato comporta l'uso del 50% in più di risorse idriche per l'irrigazione. A titolo di esempio, per produrre un chilo di carne bovina si usano dalle 5 alle 10 tonnellate di acqua.
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