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Il pianoforte Brizzi e Niccolai è  infatti un pianoforte italiano espressione di un’epoca.

I costruttori Brizzi (gigliese)  e Niccolai (fiorentino), erano stimati da molti musicisti dell’epoca riuscendo a fabbricare pianoforti di qualità a partire dal 1842 fino a primi anni del 1900, a Firenze, ed ottenendo diversi riconoscimenti, tra cui la prestigiosa medaglia all’Esposizione Universale di Parigi del 1878  e un premio a Melbourne nel 1882 (vedi articolo giglionews-”Progetto per il restauro pianoforte Brizzi Niccolai” del 15 febbraio 2023).

Il pianoforte  del concerto odierno fu acquistato nel 1800 dalla famiglia Possenti ed utilizzato, come era nelle abitudini del tempo, per far musica in casa.

Appartenuto a Francesco Mario Possenti, su cui lo stesso mosse i primi passi di studio prima di proseguirli al Conservatorio di Santa Cecilia ed iniziare poi la carriera musicale, è stato donato al circolo musicale gigliese, in memoria di uno dei costruttori, Enea Brizzi, originario dell’isola del Giglio.

Prima dell’avvento del fonografo, poi divenuto giradischi, nel 1800 il pianoforte , vuoi a coda, vuoi a giraffa, vuoi verticale, secondo le esigenze o le possibilità delle famiglie, era spesso presente nelle case nobili o borghesi del tempo in cui non di rado si riunivano musicisti ed amatori musicali per far musica insieme.

Non esistendo ancora i mezzi di diffusione sonora a casa, nè la radio, molto spesso la riproduzione al pianoforte di trascrizioni di  pagine musicali proprie del repertorio e di organici strumentali più vasti, era l’unico modo per poter prendere contatto, al di fuori del recarsi a teatro, con le composizioni in voga nel periodo o di quelle di epoche precedenti.

I salotti europei, in particolare  dei centri culturali parigini o viennesi nel 1800, ma anche quelli delle altre nazioni, come alcuni italiani, in quel periodo hanno ospitato serate e pomeriggi musicali alle quali partecipavano spesso illustri artisti del tempo.

Tali eventi costituivano anche un momento di conoscenza reciproca tra esponenti di varie arti, musica, poesia, letteratura, pittura, teatro  e costituivano un fulcro culturale e una esperienza unica per le famiglie per la conoscenza umanistica, artistica e musicale.

Nell’inaugurare il ritorno a suonare del pianoforte Brizzi e Niccolai, restaurato da Francesco Campanella grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e per iniziativa del Circolo culturale Gigliese a suggello della donazione ricevuta dal M° Francesco Maria Possenti (padre e figlio – Vedi curricula) il Circolo culturale gigliese ha inteso invitare i  Maestri Francesco Mario e Nicola Possenti, i quali proporranno per l’occasione un programma musicale che ripercorrerà, con l’esecuzione simbolica di alcuni brani, i repertori in uso al tempo nei momenti di intrattenimento musicale in casa, partendo dalla metà ‘800 , periodo di fabbricazione del pianoforte in oggetto e giungendo fino ai primi anni del XX secolo, quando la fabbrica stessa chiuse e dismettendo così la produzione di quei particolari strumenti italiani.

   

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