E' uno scrigno con il tesoro all'interno, il Castello. E' il paese più bello che si possa sognare, immerso nel cielo, nel sole, nel mare è un incanto rimasto fedele nel tempo.
Le case, gli archi, le volte, le scale traspirano storia, passato e il vento porta rumori lontani, cicale che cantano, gatti in amore, l'eco di questi suoni non si è mai spento nei miei ricordi e nel mio cuore, come l'odore dei vicoli e delle minestre che usciva fumando dalle finestre.
E le corse per i vicoli a perdifiato le risate argentine, i giochi del passato.
Ricordo i giorni ingenui ed innocenti, passati in libertà, fra quelle genti dalle mani forti e il grande cuore che insegnavano onestà, rispetto, amore.
La lacrima scendeva se parlavano del passato, ricordi lontani di guerre, di privazioni, di lontananze, di fatiche, di emigrazioni e qualcuno dalla guerra non è tornato.
La vita era semplice, dura ma bella, non era sempre piena la scodella, la povertà era a portata di tutti, grandi, piccini, belli e brutti. Ma le risate erano vere se dalle cantine sentivi un bicchiere che si riempiva di mosto, dolce nettare che più non conosco.
Oggi ho scoperto che la nostalgia è una ferita in fondo al cuore che si apre a tradimento, mi tuffo nella fantasia anche solo per un momento, e allora comincio a pensare che vorrei presto tornare a passare una serata in compagnia, di tanti amici, un pò di vino e così sia.
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