Decido di tornare e già la nostalgia mi fa sognare, d'estate era un sogno ad occhi aperti, gli amici, il mare, i divertimenti.
Ricordo stupendi giorni assolati passati su scogli arroventati. Quando eravamo ubriachi di sole ci mettevamo al juke box ad ascoltare la più gettonata è sapore di sale è che non ci stancavamo mai di cantare
Le serate davanti al calare del sole, sulla mitica spiaggia del Campese, quanti giochi e quante parole, eravamo una gioventù senza pretese.
Le nuotate pazze fatte di scherzi innocenti, la magia che incantava e faceva innamorare, seduti sugli scogli lucidi di mare, accarezzati da onde ora leggere, ora imponenti, i nostri occhi non si stancavano di guardare quel moto perpetuo, accarezzato dai venti.
Una battuta, una barzelletta, stare tutti insieme era divertente, la giornata passava troppo in fretta, le ore erano piene di tanto e di niente
Le serate passate sotto le mura a cantare canzoni stonate anche se avevamo paura di prendere acqua a secchiate.
Oggi sono in questa immensità di cielo, di mare, ogni posto, ogni spiaggia mi fa ricordare il mio bel passato trascorso al Giglio e, come il prodigo figlio, ringrazio il cielo di questa fortuna. Intanto lassù è spuntata la luna Che spande intorno i suoi raggi d'argento, il mio animo è contento, perchè si scioglie la malinconia nel cuore e mi sento leggera, leggera come un fiore.
|